(L'uomo che bruciava i cadaveri)
1969
Cecoslovacchia
Regia: Juraj Herz
Soggetto: Ladislav Fuks
Sceneggiatura: Ladislav Fuks, Juraj Herz
Il degenero di una mente durante un evento storico, cose collegate oppure totale simbiosi.
Il sig. Kopfrkingl lavora in un crematorio nella Praga pre seconda guerra mondiale; la successiva occupazione nazista lo influenzerà, affascinerà ed aiuterà il risveglio dei suoi deliri di onnipotenza.
Collaborazionista, putrido borghese, benpensante, attanagliato dai vizi più comuni, materialmente di una repellente banalità. Nel suo io invece: liberatore di anima e corpo, purificatore, portatore di giusta morale e futuro prospero, integerrimo, addirittura punto fermo per l'intera umanità. Conosce sua moglie in uno zoo, simbolo di sopraffazione degli uni sugli altri, con i primi che si credono braccio del giusto fato, oppure gabbia di chiusura in attesa di un'esplosione psicotica; ama la sua stanza da bagno, per lui luogo di abluzione. Canonicamente perseguitato dalla propria coscienza, con due "anime" differenti, stile angelo e diavolo. Il finale sarà il continuo di una folle giustificazione, una missione per conto di uno dei mali del XX secolo.
Riproponiamo un estratto dal decennio sessanta cecoslovacco. In quest'anno La Nová Vlna subiva la ghigliottina post Primavera di Praga, ma l'opera è comunque di alto prestigio. Forse proprio per il contesto si è preferito rivolgersi, prendendo una novella dell'esperto di genere Ladislav Fuks, verso la precedente occupazione della nazione. Intendiamo portare il giudizio del film a livello di ben più note pellicole, perizia tecnica di una complicata "poesia" macabra. Presenze azzeccatissime nei loro ruoli, dal protagonista alla famiglia, dai conoscenti ai più marginali.
Un sentito ringraziamento agli appassionati che traducono nella nostra lingua i sottotitoli di queste perle, in modo che basti recuperare anche una versione straniera per goderne degnamente.
P.S. D'ora in poi presente nei testi anche chi scrive soggetto e sceneggiatura. L'idea era quella di citare solo la regia, per poi lasciare al lettore realmente interessato il documentarsi sul resto, ma certe parti sono comunque primarie ed è buona cosa, a nostro parere, riportarle.