OCCHIO: degustazione, esegesi...   ESPRESSIONI: visioni, letture, arte...

lunedì 31 dicembre 2012

anche un treno è inutile

La Chambre bleue
(La camera azzurra)
(Tratto da Racconti e novelle)
Prosper Mérimée
Sansoni Editore

Il senso di colpa è una delle più pressanti sciagure che possano colpire capo ed animo, con il primo che elabora inquietanti pensieri indotti, anche dei più allucinanti. Il restante fisico reagisce in misura uguale, soffrendo, ansimando. 
Non si è mai al sicuro quando ci si sente macchiati, anche se ci si allontana dall'abitato, ci si vela o apparta in un veicolo o in una sperduta camera d'albergo.
Le storie annesse, le citate fantasie germinate dal peccato possono rovinare notte e giorno, sonno e veglia, appetito e digiuno.
La sporco della coscienza passerà anche sotto una porta.
Non c'è amore incorretto che sia totalmente esente da senso di colpevolezza.

venerdì 28 dicembre 2012

batticuore

Absurd Encounter with Fear
1967
Stati Uniti d'America
Regia: David Lynch
Scritto: David Lynch

Diceva un tale: «Il sentimento più forte e più antico dell'animo umano è la paura, e la paura più grande è quella dell'ignoto». Paura dell'oscuro mondo che può eruttare dai meandri della psiche umana; paura che può essere un'indistinguibile situazione in un campo lungo. Un tempo che scorre e tarda a dare risposte può esser terrore, non da meno l'avvicinarsi di una catarsi che non libera e non rivela nulla. Angoscia può crearsi quando arriva l'inaspettato, nel momento in cui non si presenta ciò che avevamo ipotizzato, così come nel frangente in cui un fulcro ritenuto tranquillo manifesta ambiguità.

sabato 22 dicembre 2012

mascherata naturale

Kleider, contenuto in Betrachtung  
(Vestiti — Contemplazione)
(Tratto da La metamorfosi e tutti i racconti pubblicati in vita)
Franz Kafka
Giangiacomo Feltrinelli Editore

Nella società dell'apparire e dell'idea di personale immortalità, ci si bea tutti i giorni del proprio "abito", sfoggiando con convinzione le sue varie caratteristiche. Inconsapevole ripetitività del vivere quotidiano che parte dal mattino, un corso materiale che si può anche credere imperituro. 
È una riproposta continua, nel bene e nel male, domande a se stessi non vengono poste. Ma, nella sera dell'esistenza, scrutando dentro sé, capita che tali quesiti arrivino, e la risposta è un'esistenza consunta, gonfia, impolverata, già vista da tutti e impossibile a portarsi.

sabato 15 dicembre 2012

la gaelica valle delle ombre

Return to Glennascaul
1953
Irlanda
Regia: Hilton Edwards
Scritto: Hilton Edwards

Leggende metropolitane, solitamente di tradizione orale, si legano al media cinema.
Orson Welles, "self" nel cortometraggio, vive una metacinematografica avventura durante una pausa, un po' vera e un po' no, dal suo celebre Otello del 1952.
Opera che trasuda atmosfera da ghost story anglosassone attraverso tutti i pori, con una nebbiosa campagna irlandese ed una magione accogliente ma sinistra, personaggi pacati e gentili ma ambigui, e toccata di humor.
Quadri pieni negli interni, a testimoniare una diversa dimensione, perché contrastanti con quelli gelati e più poveri degli esterni, da brividi della memoria.
L'anello di congiunzione tra i racconti da focolare e la settima arte è la magistrale, come poteva non esser così, narrazione ad opera dello stesso Welles.

sabato 8 dicembre 2012

scritto nelle stelle

Nuovo capitolo per la sci-fi "rossa" trattata su Il futuro è tornato, questa volta ad essere sottoposto a scrittura critica è un autentico capolavoro: Письма мёртвого человека (Pisma myortvogo cheloveka), in Italia rinominato Quell'ultimo giorno - Lettere di un uomo morto, post-atomico dalla terra del Volga.
Fotografia da antica cartolina e colpi all'anima, argomento quantomai attuale, venuto fuori nello stesso anno del collasso di Černobyl', produzione del Lenfilm Studio.
L'ucraino Konstantin Sergeyevich Lopushansky è stato, nientemeno che in Stalker, assistente di Tarkovskij, e pare averne assorbito delle caratteristiche peculiari, cosa ben evidente in questa truce e profondissima pellicola.

domenica 2 dicembre 2012

i denti delle donne sono oggetti così affascinanti...

L'étoile de mer
1928
Francia
Regia: Man Ray
Scritto: Robert Desnos

Provare a guardare il mondo attraverso un vetro, un fondo di bottiglia, un bicchiere, è solo illusione di poter distorcere una realtà già di per sé alterata e oscura. Ed è proprio questo mezzo di contorsione ad essere venerato, perché ci riferisce ciò che vorremmo e ci nasconde ciò che non desideriamo, oppure ci fa bramosi di sapere, con quest'aspetto che diventa piacere esso stesso.
La donna è un'animosa stella marina, con le sue mille sfaccettature, o è un calcolato vetro, affascinante. L'amore per questa creatura va inscatolato, assaporato con distanza, si è in balìa d'esso come carta trasportata dal vento (le parole sono inutili, portate via dalla corrente), è un viaggio, una natura morta, deve rimanere inviolato. Tanto finirà per essere ucciso, con la ragione di Atena.
La stella di mare sarà abbandonata, il vetro distrutto, la realtà sarà svelata. Bella.