1964
Austria
Regia: Kurt Kren
Questo dipinto di Kren si ergeva potente nei Sessanta, il suo forte contrasto esalta l'artificiale, seppur carnoso, sangue/vernice, fatto come i sedili delle biciclette e il rapporto umano presente.
C'è del pallore onirico, verso il finale più forte, come un risveglio, un ritorno alla luce, ma poi ritorna il buio perché l'incubo è infinito.