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giovedì 18 marzo 2010

gli oscuri pennelli

Le tetre incursioni di Francesco Barilli

Regista, attore, sceneggiatore, soggettista, pittore: Barilli il poliedrico artista. Documentari, biografici ed altro nel suo carnet, ma il nostro indirizzo vuole muoversi verso il "solito" cinema dalle cupe atmosfere, quindi concentriamoci su:

Il profumo della signora in nero
1974
Italia
Regia: Francesco Barilli
Soggetto: Francesco Barilli, Massimo D'Avak
Sceneggiatura: Francesco Barilli, Massimo D'Avak

Storia di fragilità emotiva e personalità ambigue, collegata al filone del thriller italiano del tempo, ma sicuramente connotata da scelte particolari. L'impatto più grosso è proprio quello grafico, il Barilli pittore, coadiuvato dal direttore della fotografia Mario Masini, disegna degli scenari che non sfigurerebbero incorniciati ed esposti in gallerie, fantastico come anche un semplice pianerottolo sia stato trasformato in un inquietante palco teatrale, dai colori vivi e dall'atmosfera ipnotizzante.
Più di una similitudine con Rosemary's Baby, in particolare la torbida dolcezza della protagonista (Mimsy Farmer), nonché il suo aspetto fisico, e l'infido comportamento dei personaggi di contorno.
Da guardare con attenzione e da un master di ottima qualità.

Pensione Paura
1977
Italia
Regia: Francesco Barilli
Soggetto: Barbara Alberti, Amedeo Pagani
Sceneggiatura: Barbara Alberti, Francesco Barilli, Amedeo Pagani

Più debole dell'altro, osteggiato anche dallo stesso creatore. Nuovamente dramma psicologico a danno di un'individualità femminile, in un periodo storico che disintegra sicurezze e speranze. Si trascina per gran parte della durata, non affonda eccessivamente. Il male non è di certo quello di non aver rivendicato un preciso genere, ma piuttosto la mancanza di carattere, cosa che non va legata necessariamente a stilemi cinematografici precisi.
Brava la protagonista Leonora Fani e giustamente triste il main theme di Adolfo Waitzman
Il titolo, per l'ennesima volta, non rende ciò che è la pellicola...

Barilli ha partecipato alla scrittura del soggetto di altre pellicole dello stesso cerchio di genere: Chi l'ha vista morire? di Aldo Lado e Il paese del sesso selvaggio di Umberto Lenzi.

6 commenti:

  1. E non ha anche scritto sceneggiature per fiction e condotto Geo&Geo?O mi confondo?
    Buona domenica caro!

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  2. Ops, la protagonista mi sembra di averla già sentita nominare...

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  3. Alèèèèèè :)
    Comincio a recuperare punti allora.
    Quanto siamo? 100 a 1 per te? eheh

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  4. Ciao!!
    Di passaggio per un saluto, ho letto e apprezzato molto questo tuo post.
    Ammiro gli artisti poliedrici, è quello che vorrei diventare anch'io da grande... =P

    Buon fine settimana!
    Vale

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  5. @Maraptica: queste note starlette...

    @Guernica: tra poco prenderai le redini di questo blog. :D

    @Vale: l'idea piacerebbe anche a me! :D Ciao e grazie!

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