Aria del meriggio
2011
Italia
Regia: Michele Sollazzo
Inizio aulico per questo giovane autore che si cimenta in una poesia in immagini dal sapore agreste.
Le lunghe panoramiche ci proiettano verso simbolismi di vita ed ingressi in essa, appaiati a pochissimi elementi più chiaramente tali, che amplificano ancora di più l'idea.
Pertinente l'accompagnamento musicale, così come l'impostazione cromatica. Scelte di montaggio acerbe ma promettenti, a parer nostro da unire ad una vibrazione minore dei piani, cosa maggiormente utile nel caso si voglia dare una visione più soave rispetto ad una più materialista.
Esiste anche una versione in bianco e nero, leggermente diversa anche dal punto di vista emotivo.
Ti ringrazio per la pubblicazione.
RispondiEliminaLa critica da te fatta rispecchia l'idea del mio corto, che in fin dei conti resta una piccola sperimentazione, (la prima assoluta).
Nella versione da te postata emerge maggiormente il mio lato più idealistico, una parentesi dorata lontana dalla realtà attuale, un'evasione dal mondo. La cromia un po sbiadita e le inquadrature un po traballanti enfatizzano un senso di disfacimento del sogno.
Le porte che consuetudilmente indicano la soglia che conduce verso un mondo sconosciuto qui divengono il punto d'accesso verso il conosciuto, il vivere reale,il punto di ritorno in cui il soggetto non entra mai, perché vuole restare nella sua dimensione onirica fatta di alberi costanti ed eterni, di una natura amica ed incontaminata.
(Trovato il senso ^_-)
Grazie di nuovo
Michele Sollazzo
Ho da poco scoperto questo blog e dai post mi nasce un impulso irresistibile a vedere quasi tutto, in particolare Aria del meriggio, ma la domanda è...dove posso trovarlo?
RispondiElimina@Michele: apprezzo molto l'esegesi sulle porte, sarebbe da sviluppare anche in eventuali seguiti o miglioramenti.
RispondiEliminaGrazie per averlo fornito!
@Anonimo: se l'autore ci rilegge possiamo provare a proporgli di pubblicarlo su Youtube o similari, oppure... te lo porto dal vivo... :D :D :D
P.S. ma una firmetta non vogliamo metterla?