1966
Giappone
Regia: Hajime Sato
Soggetto: Takeo Nagamatsu
Sceneggiatura: Susumu Takaku
Livello che non migliora rispetto alla precedente opera, anche se stavolta c'è l'indirizzamento verso un pubblico giovane a motivare alcune scelte che possono sembrare ingenue. Dialoghi e trama in generale sono infatti semplicistici, banali, le scene violente sono il più possibile addolcite, gli effetti ed i costumi sono da sorriso involontario (vedere il personaggio di Nazo e lo stesso protagonista!).
Si parla del Fantaman arrivato da noi principalmente come serie animata, nata da un manga a sua volta originato da un romanzo di Takeo Nagamatsu; il film in esame è comparso a cavallo fra il manga ed il cartone, e in Italia ha beneficiato del nome di Diavolik per richiamare i nostrani personaggi a fumetti Kriminal, simile fisicamente, e Satanik.
Non è certamente un sacrilegio escluderlo dalle migliori opere di fantascienza, ma oggi splende di un certo fascino weird d'annata, pregno di atmosfere "sessentiane" e riferimenti alla fanta-archeologia. I fan dell'anime hanno un motivo in più per recuperarlo...
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