Gustav Meyrink
Newton Compton Editori
Non è un mistero che qui ci dilettiamo a scavare nei meandri di vecchie pubblicazioni, riproponendole, per volontà di non perdere pietre miliari letterarie o semplicemente cose di nostro gusto, purtroppo non più ristampate. Che miniera erano i tascabili Newton da cento pagine, meriterebbero uno speciale tutto loro!
Ora parliamo di Meyrink, nativo austriaco però influenzato dalla permanenza praghese, conosciuto ai più come autore de Il Golem, ma creatore di romanzi altrettanto validi, nonché di racconti brevi sicuramente da prendere in considerazione. In questo volumetto ne troviamo pregevoli esempi.
Difficile sceglierne un preferito, ma la laida atmosfera de Il gabinetto delle figure di cera o la visionarietà della festa di Danza macabra rimangono bene impresse. Il primo tra l'altro ricorda, per certi versi, il suo quasi omonimo cinematografico, Il gabinetto del dottor Caligari, mentre, inaspettatamente, non c'entra nulla con l'opera di Paul Leni dallo stesso titolo, scritta dal grande Henrik Galeen. Non da meno è il claustrofobico scantinato di Le piante orribili, storia onirica e allucinante, così come L'urna di S. Gingolph, più propriamente d'orrore, dagli echi simili a quelli dei colleghi di Gustav più incentrati sulla narrativa di genere. Ma Meyrink era valente anche nella satira, con l'esercito che ne rimaneva spesso vittima: è il caso di I cervelli e Castroglobina, probabilmente "utili" ancora oggi... Nuovamente toni grotteschi con Il segreto del Castello di Hathaway, e un finale che vale l'intera lettura; forse il maggior esempio del volume su come poter coniugare linee tetre e risvolti umoristici.
La maschera di gesso, Il Bramino, L'anello di Saturno contengono tutti vicende legate a congregazioni, evidente specchio di esperienze dello scrittore in campo esoterico. Spaventoso e sentenzioso il primo, riflessivo il secondo e magicamente potente il terzo.
Vista la reperibilità del libretto, se ne consiglia la lettura come assaggio delle grandi doti dell'autore, del suo particolare stile, magari senza farsi influenzare totalmente dal titolo un po' fuorviante; come detto, si spazia molto rispetto a canonico orrore.
Questo proprio me l'ero perso...di tascabili Newton ne ho ancora a montagne, acquistati x esami universitari in cui i prof. volevano il testo completo di tutte le opere degli autori studiati...e solo i Newton, con il loro prezzo abbordabile, consentivano di superare l'esame!
RispondiEliminaChe miniera erano davvero i Tascabili Newton!
RispondiEliminaE che perle che erano i racconti di Meyrink, mi hai fatto venir voglia di rileggerli.
Grazie per questo bellissimo post.
una raccolta che comprai tanto tempo fa, assieme ad altre che avevano Meyrink tra gli autori trattati.
RispondiEliminaQuasi quasi lo rispolvero dallo scaffale!!!
Volume veramente eccezionale,letto per la prima volta al liceo.Mi ha letteralmente spalancato le porte di un universo narrativo che non conoscevo.
RispondiEliminaP.S.Anche io ho qualche volume di questa collana,comprati a poco in qualche libreria remainder.
Di Gustav Meyrink lessi 4000 anni fa il golem nelle edizioni da 2000 lire. Bello davvero!
RispondiEliminaChe meraviglia!! Devo leggere Meyrink!
RispondiEliminaGrazie di avermi incuriosita :)
@tutti: unanimità a favore della bontà di quella collana Newton e apprezzamento delle opere di Meyrink per chi le ha conosciute, bene. Ai curiosi consiglio il reperimento del volumetto.
RispondiEliminaLetti diversi anni fa.
RispondiEliminaMàh, devo confessare che Meyrink non mi hanno conquistato come quelli di, che so, un Ray o un Ewers. Mi sono sembrati un po' confusi. A volte avevo l'impressione che l'autore non sapesse bene dove andare a parare ; altre che le narrazioni facessero riferimento a precedenti scritti.
Chissà, forse a una seconda lettura...
Errata corrige : "...i racconti di Meyrink"
RispondiElimina;)
@galerius: un qualcosa di ostico ce l'ho trovato anch'io, anche nel modo di scrittura, oltre che nella trama. Devo dire però che c'è anche molta originalità per il tempo, ma effettivamente non è da vie di mezzo. Se rileggerai qualcosa dammi un cenno! ;)
RispondiEliminaGrazie come sempre per i tuoi pareri da genuino appassionato!
Prima o poi ci ritornerò su...
RispondiEliminaAdesso sono immerso in Ray : ho acquistato alcuni suoi volumi, in francese ( che per fortuna conosco...ai miei tempi si studiava ancora ), e mi godo i suoi preziosi, struggenti deliri.
Grazie a te per l'attenzione !
@galerius: Accidenti, ti invidio! Anch'io ho fatto francese alle scuole superiori, ma non tanto approfonditamente da poter leggere un libro. Poi voi piemontesi siete avvantaggiati! :D
RispondiEliminaIo di Ray ho solo l'edizione di Profondo Rosso...
Màh, guarda, se l'hai studiato a suo tempo non dovresti avere grosse difficoltà ; più che altro è il lessico a dare qualche problema, ma con la miriade di dizionari sul web, e con un po' di intuito a volte, tutto sommato ce la si cava.
RispondiEliminaBello quel volume di Profondo Rosso.
Anche se in genere sono contrario alle antologie 'postume' ; preferirei che si traducessero le raccolte via via, così come sono state concepite in origine.
@galerius: effettivamente non ho neanche mai provato a leggere un libro in francese. Ma tu l'hai studiato per 5 anni di scuola? Io solo nel biennio, al "Ragioneria" (chimiamiolo da studenti! :D).
RispondiEliminaVero, le antologie originali sono altra cosa, se l'autore ha scelto un tipo di pubblicazione, inteso anche come ordine dei racconti, un motivo ci sarà.
Oltre a Ray cos'hai letto ultimamente?
Zio Silas di LeFanu, Oscar Wilde e il sipario strappato di Gyles Brandreth, e mi appresto a leggere Dante Alighieri e i delitti della medusa di Giulio Leoni...puoi notare una certa mia predilezione per il mystery 'storico' ;)
RispondiEliminaPer quanto riguarda le antologie...sì, anch'io preferisco che un testo venga presentato come l'ha visto uscire l'autore. Non capisco tanto questo voler pescare un po' qua e un po' là...se non per l'intento, forse, di presentare una 'panoramica' della sua produzione. Ma le antologie originali del Nostro hanno già in sé una varietà straordinaria, non c'è bisogno di mescolarne il materiale.
Se ti interessa su ebay se ne trovano a prezzi davvero modici. Ah, ti svelo un piccolo segreto ; dai tempi della scuola neppure io ho MAI letto niente in francese...ho (ri)cominciato proprio con Ray !! ;)
@galerius: Di Ray mi ha sorpreso il fatto che ce ne fosse anche una di antologia in italiano... A proposito di stravolgimenti: ultimamente ho preso la raccolta di Edogawa Ranpo pubblicata da Urania. Traduzione dall'INGLESE (quindi traduzione della traduzione), da un volume degli anni Sessanta!
RispondiEliminaAh, "Zio Silas"! Ricordo, dimmi se sbaglio, che Le Fanu non ti ha mai appassionato completamente, diciamo a tratti.
In effetti, come scrittore di ghost stories, non mi ha mai entusiasmato molto...su quello non ho cambiato opinione ;)
RispondiEliminaMa se lo prendi come scrittore e basta, ecco, se lo leggi non aspettandoti niente di 'jamesiano' ( nel senso di Montague ), non è malvagio. E poi questo Zio Silas mi incuriosiva.
Mi è piaciuto, nonostante la mole e una concezione del romanzo sicuramente lontana da quella dei nostri tempi.
Di Edogawa Ranpo non ho mai letto niente, ma prima o poi rimedio...
@galerius: Ranpo è un grande giallista, sorprendentemente coniugatore di scuola occidentale e tocchi sorprendenti. Contentissimo di aver finalmente letto i racconti brevi!
RispondiEliminaSegnalazione molto interessante, da oggi caro amico ti ho segnalato anch'io sul mio blog.
RispondiEliminaUn caro saluto.
Angie
@angie: grazie, ti leggo spesso, anche quando non commento! Sei anche tu nel mio blogroll da un po'! ;)
RispondiEliminaA presto!