1963
Cecoslovacchia
Regia: Pavel Jurácek, Jan Schmidt
Scritto: Pavel Jurácek, Jan Schmidt
Parliamo della Nová Vlna, il movimento culturale cecoslovacco che creò una partenza creativa e i presupposti per un futuro di maggiori espressioni in vari campi; il tutto scemò con la Primavera di Praga, nonostante la volontà di Dubček utile anche ad una continuazione della cosa...
Torneremo sicuramente a parlare di essa, ora però ci concentriamo su un mediometraggio di due figure molto influenti nel panorama cinematografico statale: Pavel Jurácek e Jan Schmidt, registi e ideatori di quest'opera.
Un uomo e il resto dei cittadini sono alla ricerca di Joseph Kilian, metafora di un'immagine del potere invisibile, velato e conosciuto nello stesso tempo, spesso ritenuto sano a prescindere. L'uomo si ritroverà anche ad affittare un gatto in una fantasiosa agenzia, ma la sua azione non potrà avere un fine, la burocrazia lo farà sprofondare in un baratro infinito, quello che il popolo "non comprende".
Ogni scena è una descrizione sociale profonda: il micio come volontà di espressione artistica poi castrata, l'operaio con lo scaldabagno simbolo di necessità di rinnovamento, quello che non salirà le scale e finirà giù per i gradini delle difficoltà formali. L'esplicita carta suggerimenti dei lavoratori vuota, la fila in un ufficio che in realtà è inesistente. Angoscianti i momenti in cui giri verbali e di concetti stringono il petto del protagonista, il fine è un'ammissione di colpa verso l'apparato autoritario, quel capitalismo di stato erroneamente definito socialismo o comunismo.
Joseph Kilian è tutti e nessuno.
Pensavo...Praga deve essere una città davvero affascinanate, piena di segreti e cultura...
RispondiElimina@Guernica: Proprio così... Peccato per le problematiche che ha subìto e continua a subire.
RispondiEliminaIl gatto è al centro di un viaggio liberatorio del protagonista...la sua calma serafica quasi lo ripaga di quel girovagare tra indifferenza, menzogne ed inutile burocrazia...
RispondiEliminaLilla
Diciamo che da turista le problematiche passano un po' in sordina...
RispondiEliminaNon dovrebbero, lo so.
Buona domenica caro!:)
@Lilla: concreta visione, il gatto come elemento positivo è ciò che condivido.
RispondiElimina@Guernica: purtroppo, alcune, neanche tanto in sordina! Ben visibili al primo passo che vien fatto lì!
A cosa ti rifersci, di grazia?
RispondiEliminaEheheheh ^___^
@Guernica: ah, pardon, facevo una congiunzione mentale con i precedenti post praghesi e davo per scontato. :D
RispondiEliminaIntendevo i problemi consumistici con annessi e connessi: la città ha un volto cannibalisticamente occidentalizzato, davvero non ci sono 10 metri sgombri(in centro). Più difficile per il turista percepire la magia del posto, serve un'immersione profonda cercando di isolarsi da quella possibile esagerazione. Il visitatore attento poi, non può esimersi dalla disamina sociale riferita agli abitanti del posto; abbonda comunque povertà, ti si para davanti tristemente...
Nonostante i famosi mali che affliggono tanti altri posti, rimane carica di tendenze culturali, fascino ed atmosfera; davvero un luogo unico...