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domenica 27 gennaio 2013

cappello teso

Inflation
1928
Germania
Regia: Hans Richter
Scritto: Hans Richter

Zeri che crescono, possibilità che diminuisce, com'è noto, e quei cerchi ovali sono cappi che strangolano la popolazione, quella che vede le immagini dei beni sempre più oniricamente.
Suoni incomprensibili in sottofondo, così come vogliono essere certi meccanismi per un tal ceto, sguardi sommessi a cospetto di putridume che fa del tintinnare un ritmo vitale, quel rumore che deve aumentare sempre più per la sopravvivenza della massa, costretta a ritrovarsi con immondizia cartacea di poco valore, a vedere il moltiplicarsi di immagini sfocate, lontane.
E macerie.

12 commenti:

  1. E l'aspetto emotivo dell'insoddisfazione, della frenesia, della frustrazione, della meraviglia di un più che arriva - e deve - di un più che aumenta - e deve - di un sempre maggiore rifocillamento di doppie e triple e quadruple entità. Generare e rigenerare. L'invincibile liceità di un infinito-finito circolo vizioso. E poi appunto "la possibilità che diminuisce", come togliere l'ago alla siringa. Non si muore più con i piedi dentro ad una fossa - nella ricreazione meditativa dell'esistenza - ma crogiolati - di una morte este-esiste-tensiva (estensiva-esistenziale-tensiva) mortificati dall'indubbio possesso dentro alla carneficina dell'immaginario collettivo verso un'irrealizzabile felicità.

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    1. Addestrare prima ad essere macchine affamate di commercio, per poi rimuovere la siringa e far soffrire.

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  2. La Germania ne visse parecchie di macerie in quel periodo.
    E ne creò tante in Europa e nel mondo.

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    1. La "Germania"... se ragioniamo di cifre e soltanto di cifre, non tante quanto altre. Ciò non toglie l'inumanità di ogni disastrosità. Ma neanche ornare creazionismi unilaterali, e prosperare in un occultismo del reale-tutto. Nel mondo poi c'hanno pensato più quest'altri. Sempre di cifre, ma anche se parliamo di "questioni morali", io allargherei lo sguardo; ciò non significa toglierlo dalla memoria particolaristica che tutti sappiamo. Lo sottolineo. Siamo in Europa... ma siamo più nel mondo. Il mondo non ha la nostra direzionalità però. Questo lo ritengo io.
      C'è dell'omnicomprensivo storico che non ci piace, e però è a causa delle prospettive limitate che poi cadiamo in trappola. I servizietti, i rotolamenti dei tappetini, e i dirottamenti di pulizia mentale hanno sempre funzionato così. Troppa confusione... Ma noi siamo furbi e nel ricordare non ci mettiamo la singola nazione col nome cattivo e l'altra col nome buono come se giocassimo a memory associando o dissociando le caselle, perché tanto il meccanismo è lo stesso; pure il dolore, pure le perdite, le macerie; i numeri no, le modalità no. O si? Si va di fama e notorietà o l'oggettività storiografica esiste davvero? Io credo di si. Però non è abbastanza dispersiva. Ce ne accorgiamo se cambiamo lato, da ovest ad est, da nord a sud. Ci teniamo caldi alcuni preparati vitaminici mentre gli altri ce li lasciamo scappare dalle tasche (anche se troppo grossi, non si capisce come facciano a passare sotto), eppure. Un buco, un foro! Sempre quello di dietro... Si vede che è abbastanza largo o provato e qualcosa inevitabilmente sfugge.

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    2. @Nick: il popolo germanico ha vissuto disagi al pari di altri, sempre per colpa di governanti (da loro e altrove) spargitori di macerie in loco e nel mondo. :(

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    3. @Anonimo: Germania senza virgolette, perché è il termine giusto che si usa per non usare la maniera troppo estensiva in un testo breve, indicando quella sotto Weimar, il nazismo o l'attuale (i nomi sarebbero troppi lunghi: Repubblica di Weimar, Terzo Reich, Repubblica Federale di Germania, poco colloquiali, così come usiamo Russia al posto dell'attuale Federazione Russa) ma, nello stesso tempo, manteniamo un'amata precisione verso il contesto storico, comunque indicando, ad esempio, l'Impero tedesco o la Germania Est o Ovest (che poi sarebbero Repubblica Democratica Tedesca, Repubblica Federale Tedesca e nomi troppo lunghi di nuovo...). Questa dedizione verso il contesto storico la trovi solo in questo sito, quando si parla di libri, cinema o tv. A testimonianza vedere le etichette nella colonna di destra.
      Se la tua è la versione solo più potente dal punto di vista lessicale della "Russia" (esempio, eh!!! Mi raccomando!) che ha fatto "peggio", penso che l'utente che ha commentato ne sia pienamente cosciente, lo conosco e so che non è deficitario di cultura generale.
      E ti nuovamente, Anonimo, anche quando ti rivolgi al singolo commento (com'è evidente, visto che ha scritto sotto d'esso) di tener presente gli altri scritti di questo sito, dove magari certe cose sono state già spiegate; vengono spesso citate le macerie del capitalismo di stato, del cosiddetto "socialismo reale", le particolarità del Giappone o Impero giapponese, il male del capitalismo in toto, perpetrato da tutto l'Occidente, così come dei governi pupazzo (Corea del Sud liked), artisti fuggiti da certi luoghi che hanno portato al suicidio esimi poeti al suicidio, tediose posizioni post occupazione, rilassamento folle da grandi imperi, necessità di "evasione d'anima" sempre in certi imperi (anche l'Italia), colonizzazione, sfaceli culturali, differenze culinarie e chi più ne ha più ne metta.
      Chi scrive in questo blog ha dedicato quasi totalmente un viaggio in Germania alla sua versione "buona", invertendo quindi il giochetto di memory, non di certo vivendola dal punto di vista della """fascinosa""" rasatura dei capelli laterale, tanto per dire.
      Chi scrive è ultra-sostenitore di alcune espressioni note che sono nate in grandissima parte in Germania (quello sì che si dimentica, altro che memory), nonché ama diversi punti a favore che persistono anche ora.
      Tiritera per dirti che è bene rivolgersi all'utente, ma è bene anche tener presente che potrebbe anche bastare il contesto del sito in cui ha scritto per fare luce su quello che hai tu (o magari citi la cosa e lo rispieghi anche tu). Magari, se si ritrova qui è anche già al corrente (non sempre certo, anzi, si leggono certe cose... però delle volte sì), di quelle precisazioni.
      Insomma, è come mettere una nota sull'argomento in un intero libro che parla dello stesso, ci può stare, ma che si tenga presente il libro.

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  3. sto migliorando nel mio approccio cinematografico! comprato cofanetto Kinski-Herzog, andata al cinema due volte nello scorso mese...
    Un passo alla volta mi basta, disse Gandhi.

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  4. Pensa...
    il libro sulla DDR, l'ho trovato tra un mucchio di libri impolverati, in un banchetto, di quelli che si trovano alle fiere.
    Scovare un tesoro ;)

    http://insidetheselect.blogspot.com

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  5. Passo per un bacio al volo e per dirti che il tuo pacchetto è in viaggio. L'ha spedito mio fratello che ora è fuori e non so dirti con che metodologia, appena lo so ti avviso ma penso che per la prossima settimana FINALMENTE avrai tutto <3

    p.s. ti ho preso in parola e ci ho messo la letterina.

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    1. Graaaaaaaaazie!
      Il post scriptum mi ha fatto "cuoricinare" gli occhi!

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