1934
Stati Uniti d'America
Regia: Edgar G. Ulmer
Soggetto: Edgar Allan Poe, Edgar G. Ulmer, Peter Ruric, Tom Kilpatrick
Sceneggiatura: Peter Ruric
Crudele come pochi, omaggio, come molti, all'espressionismo cinematografico più puro.
C'è una magione, quasi unico set del film, centralità di tutto, che è un'opera d'arte sia in senso diegetico che extradiegetico: l'adornano diagonali e spigoli, tortuose scalinate e porte scorrevoli, tanti oggetti in odore di Art Déco, luci ed ombre, la "collezione"... Più che un ossequio alla corrente espressionista, di cui Ulmer fu parte per via di alcune collaborazioni, è un'exclave d'essa turbinata negli anni Trenta. Anche per via delle presenze, o della Presenza, troneggia infatti un Karloff dagli abiti e dai tratti somatici, capigliatura soprattutto, che sono un tutt'uno con il resto dell'ambiente, quello che lo contorna è una giusta continuazione, perché lui è quel luogo, quel posto è la sua mente, con anfratti e follie, le linee sono le sue sinapsi.
Impersona Hjalmar Poelzig, architetto che ha costruito la sua reggia su un sanguinoso luogo di guerra ungherese, e dove ospiterà una coppia di sposi in luna di miele, in verità capitata lì per un fortuito incidente, e lo psichiatra Dr. Vitus Werdegast («Verdegast?», chiedeva qualcuno con espressione interrogativa, nel 1977), un ugualmente torreggiante Bela Lugosi, tornato lì per vendicarsi di torti subiti.
L'accompagnamento uditivo include Schumann, Liszt, Tchaikovsky, Beethoven, Schubert, Bach, ma non è la cosa in sé ad essere eclatante, seppur di qualità, l'originalità è nel fatto che presenzia non solo nei titoli, cosa inusuale per i tempi. E quegli appaganti suoni si mischiano ai fantastici accenti di Lugosi e Karloff, simboli dell'orrore cinematografico.
Momenti ironici si inseriscono con fare grottesco in una trama cinica, in un'atmosfera alienante, dove solo qualche melodramma riconduce nel porto dell'umanità.
Il famoso finale non ha bisogno di mostrare molto per gridare efferatezza.
Il riferimento al felino di Poe è solo un richiamo commerciale.
Un grande film , in cui per una volta i ruoli si invertono: Lugosi nella parte del buono e Karloff nel ruolo del malvagio. Secondo la leggenda fu questo il momento in cui cominciò la rivalità tra i due "divi".
RispondiEliminaIn qualche documentario dicono che erano invece buoni amici, in altri confermano, chissà!
EliminaCosa certa: non credo nel divismo in sé, ma i mostri sacri dell'horror mi hanno sempre colpito, tanto quanto un oggetto di scena.
non amo molto quel genere.. un sorriso grande
RispondiElimina:)
Eliminaio spero che tu lo faccia di lavoro oltre che per passione, perchè sei bravissimo a rendere vive e vere le scene attraverso parole che catturano...
RispondiEliminaDiciamo che faccio qualcosa che ha un punticino di contatto con la passione, sempre troppo poco, però!
EliminaGrazie! :*
Il nome di Bela Lugosi fa sempre il suo effetto su un poster :O Probabilmente non centra niente o poco, comunque ti consiglio di vedere Hausu ( https://www.youtube.com/watch?v=k0FIUC6W1jw ) potrebbe piacerti :)
RispondiEliminaGran bel consiglio, film seminale e weird al punto giusto!
Eliminahttp://occhiosulleespressioni.blogspot.it/2009/10/figure-tragicomiche.html
indubbiamente particolari
RispondiEliminaVero. :)
EliminaSon secoli che voglio vederlo ma non riesco mai a beccarlo nè in streaming, nè altrove :(
RispondiEliminaEccallà! http://www.youtube.com/watch?v=M1GRtXSoRxE
Elimina