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venerdì 17 aprile 2009

può un pollo essere libertino?

Jan Švankmajer
Gli anni Novanta

In questo periodo l'autore inizia finalmente ad essere riconosciuto fuori patria, anche se mai abbastanza... Avviene anche lo stop ai cortometraggi, i successivi lavori saranno caratterizzati da durata canonica.
Konec stalinismu v Cechách (1990): la caduta delle cortina di ferro permette la creazione di questo corto politico surrealista. Icone di leader sovietici e cecoslovacchi si alternano a fotografie ed animazioni, le prime raffiguranti l'utopia ideologica, le seconde tragiche realtà, derive dell'umana crudeltà. Rappresentazioni di busti che partoriscono figure a loro figlie, patiboli di creta e teschi che si cibano dell'immagine di morte. Particolare attenzione alla Primavera Di Praga e verso Dubcek, unico esente dalla berlina grottesca presente nella pellicola. Nella conclusione si passa al successivo periodo storico, ma si resta incatenati a qualcosa di difficilmente scaricabile…
Jídlo (1992), letteralmente "alimenti", è un'opera fondamentale nell'immaginario di Jan. La sua ossessione per il cibo, toccata nei precedenti lavori, qui esplode totalmente. Divisa in tre parti. La prima tratta la macchinosità dell'alimentazione con un "distributore umano" che viene intercambiato tramite il suo cliente, all'infinito... La seconda è una critica al perbenismo, con aggiunta di cannibalismo ben rappresentativo per ogni campo in cui si viene a contatto con il prossimo; tripudio di passo uno e grande abilità nel fonderlo con gli attori in carne ed ossa. Il terzo rende visiva e visionaria la definizione "siamo ciò che mangiamo"; le portate davanti agli avventori sono la loro personalità sotto cibaria.
Faust (1994) è naturalmente la visione surreale della famosa opera, nata da un'espressione cartacea tedesca, riproposta in tante salse e da vari autori. Il tratto saliente è l'ambientazione quotidiana, con protagonista, nelle vesti di Faust, un individuo medio, impegnato nel tran tran quotidiano, che entra nel mondo tentatore in maniera naturale. Come consuetudine per l'autore ceco, le marionette hanno importanza fondamentale, sono i protagonisti come i comprimari, si alternano agli umani e ne prendono possesso trasformandoli in attori di legno nei momenti di maggior rilievo, come quando Faust vive i suoi desideri dati in cambio della sua anima. Ottima la volontà di creare una sorta di metateatro, le vicende sono nel contempo lampi sovrannaturali nella vita reale e rappresentazioni sceniche, senza dare una precisa spiegazione; da rilevare il fatto che una delle più importanti espressioni sul Faust è stata proprio l'opera teatrale di Christopher Marlowe, con questo c'è forse una volontà citazionista. La "rappresentazione" avviene quindi in una classica struttura teatrale, ma anche in strade e parchi in cui il resto del mondo continua a svolgere le proprie mansioni. Scena principe è di sicuro l'evocazione di Mefistofele, inscenato come il proprio io, dove Švankmajer dà prova di sapere personalizzare anche situazioni ormai entrate nel mito.
Spiklenci Slasti (1996) è puro libertinismo su celluloide. Lungometraggio che narra di un gruppo di personaggi che danno sfogo alle loro fantasie nei modi più impensabili. C'è l'uomo con il culto della vicina e del di lei rapporto con il pollame, la vicina stessa ed il desiderio di sottomissione di lui, la postina e la sua “droga alimentare”, la presentatrice TV con la sua predilezione ittica, suo marito, feticista del contatto d’oggettistica e l'edicolante con il culto della donna televisiva di sopra. I modi per esprimersi sono di un'inventiva allucinante, ma necessitano della completa solitudine del soggetto stesso. Questo è il tema saliente, si parla quindi di esigenze irrealizzabili da altri umani? Il più profondo piacere è raggiungibile solo con il proprio io e con il pensiero di ciò che ci si aspetta dall'altro? Non a caso coloro che venerano un altro individuo, è il caso dei vicini e dell'edicolante, ne ricreano le fattezze tramite fantocci (che si animano nell'immaginario dei loro creatori tramite stop motion) e mezzi meccanici, i quali serviranno per l'orgia autoerotica mentale.
In contrapposizione c'è da dire che sono tutti consapevoli sulle azioni del prossimo, ciò significa che c'è un'accettazione generale, una furtiva e globale libertà d'espressione e di piacere talmente forte che, nella parte finale dell'opera, le pratiche oniriche iniziano a confondersi con la realtà materiale.

10 commenti:

  1. Scusa per l'incostanza...
    Ci tengo a passare da tutti ma ho l'affanno eheh
    Riuscirò a passare con più calma un giorno.
    Buona settimana!

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  2. Lo farai quando ti è possibile... :)
    Grazie!

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  3. magnifico ma da noi pressochè sconosciuto....mettiamo un link di un suoi video se nn ti dispiace
    http://www.youtube.com/watch?v=y2IzPmKNiQs

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  4. E' tratto dal corto che citava il blogger nei messaggi di un post precedente, mi ripeto e riconfermo che si tratta di una punta di diamante svakmajeriana.
    A presto!

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  5. wow, ho visto che su youtube c'è per intero Spiklenci Slasti, domani me lo guardo! Jan Svankmajer l'ho scoperto quando mio cugino aveva composto una colonna sonora per il cortometraggio Darkness, light, darkness. Geniale!

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  6. @with the crash of each wave: questo è uno dei suoi lungometraggi migliori! Un inno al libertinismo! Sono davvero, ma davvero curioso di sapere il giudizio di una persona attenta come te!

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  7. L'ho finalmente visto, finito due minuti fa! Spiklenci Slasti è un delirio, è un film che mmh boh, mi ha "riempita", e sono qui un po' sconvolta che cerco di digerirlo. Non riesco a smettere di pensare a quanto i personaggi tocchino le cose, qualunque cosa, loro la toccano e sembra di un'importanza pazzesca..mi sembrava di esserci lì io, me lo sentivo sulle mani. E non so, non ci vedo niente di male in una ricerca del piacere assolutamente privata e quasi sperimentale. Potente, questo film! Ho visto anche che Svankmajer ha ripreso anche il pozzo e il pendolo di Poe (mi pare eh..), vebbè, in ogni caso ora mi metto a guardare quello! Grazie per tutti questi film che consigli, vorrei davvero avere il tempo per poterli guardare tutti! (e trovarli, anche...)

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  8. Ah, e il signore vestito da pollo..Il pollo vola ESATTAMENTE come io volo quando (raramente) sogno di volare. Uguale. Eh, sono un po' sconvolta, il regista sembra sapere un sacco di cose sulle persone.

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  9. @with the crash of each wave: film sul libertinismo, estasiante, ti apre le porte della mente sull'argomento piacere, oltre alla condanna di ogni bigottismo è un inno alla sperimentazione, alla possibilità dell'altro presente/assente, come giustamente mi confermi.
    È vero, i personaggi ti portano dentro le loro spirali, li comprendi, godi con loro!
    Se voli come il "pollo" forse desideri una maggiore dose di fisicità, il volo è sì associato al fare l'amore, forse a te serve la figura di riferimento, di completamento, oppure essa è sfuggente, non so...

    Straconsigliato anche quello su Poe che citi, la trasposizione assolutamente più originale vista! Jan ha portato su schermo anche "La caduta della casa Usher", in maniera forse ancora più eclettica!

    Quando avrai gustato altro torna a trovarmi, è davvero un'emozione leggere i tuoi commenti così trasportanti. E non farti remore se ti serve qualcosa da reperire!
    A presto!

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