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mercoledì 8 luglio 2009

angosciosi borghi

Bambini, ragni e altri predatori
Eraldo Baldini
Einaudi

Quante volte ci si ferma a ricordare l'infanzia, con la sua connotazione spensierata e la semplicità del vivere. Nel panorama letterario c'è anche qualcuno che la racconta diversamente; costui è Eraldo Baldini.
Il tutto non si limita alla riproposta macabra ed ombrosa dei proprio ricordi di bambino, ma si espande verso quotidianità di ogni sorta: mondo animale, culto, denaro, lavoro, guerra... Normale anche l'incrociarsi di tutti gli aspetti, analizzati con l'occhio di chi ha vissuto e continua a vivere la provincia, quella dei prati, dei mari e delle ginocchia sbucciate. Tante volte è stato battuto questo terreno, ma un'attenzione così profonda ai dettagli psicologici e comunicativi è cosa più che rara.
Molto viene demolito ed altrettanto viene avvalorato. Credenze e leggende di ogni sorta, che magari cambiano velatamente di regione in regione, di paese in paese. Gli aracnidi porterebbero fortuna? Ci pensa il racconto Il ragno a dire il contrario, l'entità della storia è un ciclone che spezza totalmente la quiete del protagonista. L'uccisione del maiale, nonostante l'efferatezza, è notoriamente un momento di acquisizione di beni, ma ne Il carognone si trasforma in un incubo da fare invidia agli eco-vengeance con creature marine, cani ed orsi ben più famosi. I nonni sono personcine amorevoli e piene d'affetto? Come gli indiani ci mostra un reduce connotato da uno spirito selvaggio, tutto grazie ad un'esperienza fanciullesca fuori dai propri confini. Per non parlare dei genitori, il declino proposto in Affetti familiari è grottesco, ma profondamente metaforico e toccante per tanti casi. Sotto lo stesso tetto ridiscende nuovamente verso la terza età, truci pensieri pervadono il racconto, anche se mossi dai famosi nobili sentimenti antichi.
C'è spazio anche per le figure mostruose (La Bestia della palude, E poi c'era l'Uomo Occhi Marci), quelle leggende di spaventosi umani che hanno accompagnato tutti noi.
Sacro e profano esistenti grazie a La croce del drago e Gli amici di Sara, beneficio del dubbio e psicologia sociale ben presenti.
Le figure di pescatori e cacciatori, già descritte in modi forti più di una volta, rivivono in Pesca grossa e in Nebbia grossa e galline nere; la seconda storia non sfigurerebbe affatto sul grande schermo.

Essendo un libro di nuova edizione, non poteva mancare la mondanità e la disillusione dei valori, l'immigrazione e la futilità di alcune visioni di vita: Notturno con violino e Cenerentola 2000.
La seconda guerra mondiale, prima, durante e dopo: La solitudine della medusa e, la più corposa novella del libro, L'Uccisore, toccano storicamente. La prima illustra i postumi di un delirio e del suo codone di conseguenze, la seconda fa uso di salti cronologici che ben rendono la memoria, la caratterizzazione e il disincanto negli animi di chi vide quegli orrori.

La scrittura è scorrevole, semplificata quanto basta per una lettura tutta d'un fiato, comunque non priva di termini aulici. A tratti potrebbe nascere un sentore di prevedibilità, ma supponiamo sia un condizione normale da narrazione di folclore.
Dopo aver raccontato dei vostri giochi all'aria aperta di un tempo, potreste fermarmi a riflettere sull'oscurità rurale, il libro in questione sarebbe utile allo scopo.

7 commenti:

  1. Terrò presente questo consiglio di lettura!:)

    Buon fine settimana!!

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  2. io ho sempre una specie di scetticismo nei confronti dell'odierna letteratura italiana...saranno pregiudizi...in questo caso pare che debba metterli da parte, vero?

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  3. @Matteo: Ti dirò, anche per me era veramente tanto che non prendevo in mano un testo italico di genere, l'attrattiva è stata la caratterizzazione popolare dell'opera. Rimane comunque un libro che consiglio principalmente agli appassionati di quel campo. ;)

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  4. originale come sempre! un saluto in "controtendenza"... passavo di qui :P
    -Silvia-

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  5. @ Silvia: Grazie per tutto! :D
    Il passaggio e l'apparizione sono sempre ben accetti!
    Ciao! ;)

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  6. da leggere tutto di un fiato...la semplicità di scrittura non ti permette di staccare gli occhi dalle righe...
    Lilla

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