OCCHIO: degustazione, esegesi...   ESPRESSIONI: visioni, letture, arte...

giovedì 7 gennaio 2010

sete cieca

Amando de Ossorio "nero"
Parte prima


La Spagna ha donato una fetta di gran rilevanza al cinema del terrore. Nomi come Jesús Franco o Narciso Serrador vengono spesso ricordati fra appassionati o in più obiettivi almanacchi. Interessanti anche le varie digressioni di genere: horror che si unisce all'erotico (specialità di Franco), impronte parodistiche e via di questo passo...
Ora ci concentriamo su de Ossorio, prendendo in esame soltanto la sue opere registiche "terrorifiche", ricordando altresì che le sue produzioni hanno percorso anche le strade del western, della commedia e del documentario.
Principalmente noto per la sua saga dei resuscitati ciechi, composta da quattro capitoli, cui dedichiamo questa prima parte dello speciale.
La noche del terror ciego (1971), chiamato da noi Le tombe dei resuscitati ciechi è l'esordio e forse il migliore del quartetto. Narra di un villaggio, Berzan, sede medievale di un convento di Cavalieri templari e di un cimitero degli stessi, puniti allora per atrocità di ogni sorta: alla ricerca della vita eterna perpetravano riti satanici, con annessi sacrifici umani. La condanna annetteva alla pena capitale la distruzione dei loro occhi. Si passa ai nostri giorni e si susseguono vari avvenimenti che portano alla presenza di persone sul posto, le quali verranno attaccate dai non morti guidati dal solo udito.
Difficile soprassedere sui difetti: la pellicola, così come i suoi seguiti, presenta pressapochismo e problematiche da basso budget. Recitazione scarsa ed un'ingenuità imbarazzante la fanno da padrone, non mancano i momenti di comicità involontaria. Al contrario di altri media successivi e non, qui l'elemento profondamente violento sembra mancare, un po' di splatter in più avrebbe giovato alla caratterizzazione dei crociati. Come detto, questo causa anche ristrettezze economiche, ma esiste un riscatto, precisamente nella realizzazione dell'aspetto dei cavalieri zombi. L'idea di marcio e di stantio è pienamente resa, macabro il loro grigiore multi centenario; peccato per i movimenti a tratti troppo legnosi, motivata soltanto dalla composizione quasi completamente scheletrica dei corpi. Evocative le sequenze a cavallo, il ralenti enfatizzante che le accompagna ha fatto scuola. Questi buoni dettagli vanno ad inserirsi in uno scenario di tutto rispetto (grazie anche alla fotografia di Pablo Ripoll), il paesino diroccato è da incubo, la notte fra i suoi archi e le sue case è davvero inquietante. Fondamentale anche la musica di Antón García Abril, che si riproporrà anche negli altri tre film del filone, un recupero almeno del tema portante non sarebbe disdicevole... Ottimo finale.
Scritto dallo stesso de Ossorio, coadiuvato nei dialoghi da Jesús Navarro Carrión.
El ataque de los muertos sin ojos (La cavalcata dei resuscitati ciechi, 1973). La resurrezione si ripropone a Berzan, questa volta durante i festeggiamenti per la ricorrenza della condanna. Più debole del precedente, ricicla maestranze (attori compresi, in altri ruoli...), nel bene e nel male. Nuovamente arte d'arrangiamento, si incorre nelle stesse défaillance recitative e sceneggiative. Menzione per la seconda parte, evidente omaggio "romeriano", attanagliata però da un certa lentezza e mancanza di veri e propri momenti topici. Sempre buono il make up dei resuscitati, meno il loro attacco all'edificio-salvezza.
Scrittura di nuovo ad opera dello stesso regista.
El buque maldito (La nave maledetta, 1974). Si cambia scenario. Siamo su un vecchio galeone addirittura posto in un'altra dimensione. I cavalieri erano stati presi a bordo e le loro carcasse ritornano assetate come sempre. Pecche di svolgimento più marcate e la nave che, nonostante offra un ottimo break alla serie, non rende quanto le cittadine maledette. Anche i personaggi sono meno incisivi, per non parlare dei dialoghi a volte davvero assurdi. La parte migliore è sicuramente la nichilistica fine.
E', come evidente, l'episodio meno riuscito.
La noche de las gaviotas (La notte dei resuscitati ciechi, 1975). Tutto gravita attorno a dei sacrifici di giovani ragazze, ad opera di alcuni paesani, offerti ai soliti templari in cambio della sopravvivenza del villaggio. L'atmosfera ritorna ai fasti del primo capitolo, ed è il vero punto forte dell'opera. Davvero ipnotizzante il paesino costiero, compresa la spiaggia e l'interno degli edifici. Complimenti alla fotografia di Francisco Sánchez. Maggiore attenzione generale avrebbe reso il film di tutto rispetto, forse superiore all'esordio; purtroppo rimaniamo nei lidi di sufficienza o ancor meno...
Insomma, trattasi di un'onesta serie, attualmente da destinare agli appassionati. Plot fini a se stessi, filosofia e metafore non ve ne sono, rimaniamo solo in una messa in scena dei controversi templari, qui rappresentati come mefistofelici e spietati.
Edita in vari stati (esistono versioni DVD italiane), si è presentata anche sotto forma di caratteristico cofanetto, ovviamente comprendente la serie completa.

4 commenti:

  1. ho visto solo i primi due...e concordo in pieno con la tua recensione...Franco ha fatto anche dei gioiellini psicotronici, mentre Ibanez Serrador è abbastanza sopravvalutato dagli appassionati (ho rivisto i suoi film di recente e il tempo li ha massacrati)...invece ti consiglio Ivan Zulueta, uno tra i migliori registi spagnoli del cinema che piace a noi..Il suo "Arrebato" da poco tempo si trova coi sub in inglese e d è veramente una perla imperdibile...ne ho fatto anche una accalorata recensione: http://scaglie.blogspot.com/2010/01/arrebato-ivan-zulueta.html
    A presto!

    RispondiElimina
  2. Serrador è la prossima vittima del mio blog, sono in revisione...
    Franco, causa grossissima produzione, è altalenante; delle volte mi ha fatto proprio sghignazzare! Però, al contrario di altri, non viene elevato forzatamente, ma tenuto nel cerchio del "genere Franco" che corrisponde ai picchi che conosciamo.
    Zulueta lo conosco solo di nome, devo recuperare il titolo, peccato per la mancanza di sub ita, di solito attendo quelli... Vengo comunque a leggere nel dettaglio.

    RispondiElimina
  3. Io credevo di essere una dotta del cinema...invece ogni volta che ti leggo mi rendo conto del contrario!!!O___o

    Scusa l'assentismo ma tra viaggi e paturnie varie eheheh

    RispondiElimina
  4. @Guernica: Dotti su TUTTI i generi è pressoché impossibile esserlo... ;)
    Sono stato assente anch'io, buona ripartenza a te!

    RispondiElimina