Parliamo di un dittico horror, o con componente tale, presente nella filmografia di Ratti, in ambedue le opere sotto lo pseudonimo di Peter Rush.
La notte dei dannati (1971) è un classico gotico all'italiana, leggermente fuori dal periodo d'oro per il filone, e che quindi risente di quelle tipiche caratteristiche dei Settanta. Non di certo valente per la trama, composta da tòpoi quali castello, ambienti bui, candelabri, quadri oscuri, streghe e maledizioni, con leggero affondo soft erotico. Semmai, da rendere nota, è la sensazione di situazioni fuori dal tempo data dall'ambientazione castellana: la vicenda, pur ambientata in epoca contemporanea, pare vissuta un secolo e più fa. Non male fotografia, ottimo uso di chiaroscuri, e regia, certe caratteristiche se non mostrate bene buttano giù l'intera baracca.
I vizi morbosi di una governante (1977): mistura di orrore/giallo/thriller/erotico, poco apprezzato fra gli appassionati, ma che ha dalla sua parte qualche pregio. In primis proprio il suddetto minestrone, che crea un'alternanza di vicende gradevole, una trama non lineare e neanche tanto scontata, se non fosse per un DETTAGLIO che aiuta.
Un gruppo di amici si riunisce in una magione di proprietà del padre di una di loro, e fra vizi e vizietti si consuma un truculento omicidio. Il commissario che indagherà immetterà venature di à la Agatha Christie, con tanto di falso finale e spiegone di chiusura. Di assoluta rilevanza le presenze femminili, Isabelle Marchall, Patrizia Gori e Adler Gray, compresa anche la governante Berta (Annie Carol Edel), che ci ha ricordato quella di Buio Omega di Joe D'Amato, interpretata dalla recentemente scomparsa Franca Stoppi. Ah sì, il titolo, contrariamente ad altri casi, ha attinenza...
Tecnicamente più debole dell'altro, con insistiti piani dettagli degli occhi, però discreto nella resa dei dialoghi.
Fa felici i fan di genere la citazione, oltre che di Arancia meccanica, de Le salamandre (1969) di Alberto Cavallone, ed è proprio a questa tipologia di spettatori che ci riserviamo di consigliare le due pellicole.
Nota: può essere accreditato a Ratti anche Estratto dagli archivi segreti della polizia di una capitale europea (1972), da lui ultimato causa abbandono di Riccardo Freda, prima scelta di regia.
Due belle recensioni di un autore poco considerato ma fondamentale per il Cinema Bis Italiano. Poi Ratti meriterebbe una riscoperta specialmente per LA NOTTE DEI DANNATI.
RispondiElimina@Nick: vero, almeno una riscoperta, è meno noto rispetto ad altri che hanno creato opere oggettivamente minori. Certo, siamo sempre nel campo del più più bis.
RispondiElimina@Melinda: come detto sopra, non siamo in terreni molto calpestati (e la cosa è il fulcro di questo blog), normale non aver presente.
Comunque puoi tranquillamente passare oltre, nulla di eccezionale. Se sei a completo digiuno di "di genere" italiano, consiglio di partire sempre dai pilastri (Mario Bava, Fulci, Freda, Margheriti, ecc.), ma forse li conosci già. :)
grande grande grande!! sono due film che ho visto ai tempi in cui andavo a scuola (pensa te quanti anni sono passati, e cosa ci facevano vedere a scuola!!) ma li ho apprezzati molto, e ora che li riproponi mi sembra di fare un salto indietro nel tempo! Grazie!
RispondiEliminaQuasi provvidenziale la scoperta del tuo blog! Mi ero giusto arenata per mancanza di spunti su cosa vedere, e ammetto che mi ero pure un po' lasciata vincere dal tedio causato dall'aver visto ultimamente solo cose alquanto scadenti. credo proprio che prenderò qualche buono spunto dalle tue recensioni! :)
RispondiElimina@Liber@discrivere: a scuola? Sono basito! E a che pro proponevano la visione? Comunque, massima invidia!
RispondiElimina@Lunacy: benissimo, davvero fiero di esserti d'aiuto! Effettivamente, guardando il tuo blog, noto una certa predisposizione verso opere intimiste e particolari, quindi sei nel posto giusto. :)
A presto!