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sabato 22 ottobre 2011

la paura nei suoi occhi e il coltello nel suo petto

Angst
1983
Austria
Regia: Gerald Kargl
Scritto: Gerald Kargl, Zbigniew Rybczynski

Lui si procura eccitazione e appagamento tramite violenze metodiche, crude, senza estetizzazioni e dettagli di contorno, tutto come il cadere di una goccia, presente in forma sonora all'inizio ed alla fine: incisivo e preciso, macchinoso e ispirante. Da piccolo è stato con la nonna; la madre, che aveva cacciato il padre di casa, non lo voleva. Successivamente, dopo "piccole" storie, ritornò a casa, ma veniva maltrattato dal subentrato patrigno, dalla sorella, dalla madre... Madre che poi uccise, poi toccò ad un'anziana. Tutto ciò successivamente avrà legame simbolico con delle azioni.
L'insieme degli avvenimenti è mostrato nella sua interezza, perché ogni attimo è utile allo scopo, eventuali ellissi non renderebbero bene l'idea. Le vittime non sono persone con una loro storia, come fotografie trovate vorrebbero rendere noto, come il loro posto nella società vorrebbe far credere, come mostrano le loro debolezze, vizi e curiosità, ma sono oggetti utili ad un fine, soltanto un tramite. Di qualsiasi età esse siano, sesso, condizione di salute, non fa differenza. Pupazzi da manovrare, i loro corpi sono giostrabili sia di vivi che da morti.
Il suo fine è solo benessere psicofisico, via tutti gli ostacoli terreni!
Viene inquadrato in maniera nervosa e veloce, con steadycam, per mostrare l'animo isterico; dall'alto, con la gru o la louma (e complimenti a direttore della fotografia e operatore di ripresa Zbigniew Rybczynski, che è anche montatore e coautore dello scritto) per simboleggiare un giudizio esterno, sano, anche se lui continua a parlare, essendo il narratore diegetico.
A proposito dei citati ostacoli, alla fine ne arriverà uno fatale: ergastolo, lui è impossibile da curare.
Tutto in un'Austria inaspettatamente torbida, l'ispirazione proviene dalla storia del pluriomicida Werner Kniesek.

8 commenti:

  1. ciao, mi fa piacere ti piaccia il mio blog, grazie per esserne membro, e complimenti per il tuo blog, sto' dando uno sguardo e mi piace molto, credo dovro' prendere nota di molti film di cui parli(quelli che per il momento ho visto di cui parli non li conoscevo) :) (uno dei rari blog di cinema dove non ho quasi visto tutto)

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  2. Werner Kniesek, ne avevo sentito parlare. Nel nostro paese ne farebbero una storia morale in cui un pete o una suora alla fine convertono il colpevole che poi finirà i suoi giorni a fare il volontario in Africa.

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  3. bellissimo.
    uno di quei pochi film che mi ha lasciato senza parole, mi ha completamente fulminato.

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  4. Ho trovato solo il trailer...come faccio a vederlo tutto? Tu riesci sempre a incuriosirmi!!!

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  5. @sistersmorphine: sito emozionante il tuo, complimenti!
    Felice della visita, spero ti possa essere utile! :)

    @Nick: sensato quel che dici, il film è freddamente mitteleuropeo, senza derive.

    @Veronica: l'Austria non ha sfornato molto, e questo merita! Fammi sapere! :)

    @Einzige: anch'io ero lì che guardavo una storia che sembrava banale (purtroppo per il mondo!), ma di così raccontate non ce ne sono, sembrava davvero di essere nella mente di lui. Pellicola psicologicamente fortissima!

    @Melinda: si può, ti darò dritte!

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  6. Un'altra chicca...ma qnt materiale c'è sul tuo blog?!

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  7. Liber@discrivere: sarebbe d'uopo una super proiezione! :D

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