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mercoledì 20 giugno 2012

sprazzo di Terayama no. 5

二頭女 (Nito-onna: Kage no Eiga)
1977
Giappone
Regia: Shûji Terayama 

In italiano: La donna con due teste.
La seconda testa è l'ombra del passato composto da ricordi diversificati, partendo da un'infanzia serena, fatta di giochi e spensieratezza, con la volontà di trascorrere quei momenti nella maniera più lenta possibile, perché una percezione fin troppo acuta delle paure che subentreranno è già presente.
Poi si cresce, si trova un compagno, ma questi si annoierà presto, andrà via e lascerà soltanto brandelli di se stesso. Per lui sarà come buttare qualcosa di vecchio, per lei i ricordi saranno sempre presenti e ossessivi: reminiscenze di quando facevano l'amore, lui ne era appagato, lei poi ne aveva rimorso o sentiva già echi di distacco, il lavoro di lui, i momenti di quiete.
Cancellare la macchia sarà dura, bisognerà distrarsi, tantissima la forza di volontà richiesta.
Fotografia seppia che, oltre ad avere prevedibile successo qui da noi, si sposa benissimo con la volontà di rappresentare la memoria, così come la musica ripetitiva è utile a simulare il tempo che passa e lascia i suoi segni.
Finale con lunga carrellata all'indietro, che mostra metacinematograficamente il set: la vita è un breve film, una rappresentazione teatrale, spesso guardiamo la nostra stessa dall'esterno.

21 commenti:

  1. Domanda forse retorica: non siamo un po tutti quanti con due o più teste ?
    O con più facce?
    Magari sulla base di come ci presentiamo agli altri o di come il mondo esterno ci vede, ci giudica o ci condiziona.

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  2. Posso rispondere io?
    @Nick: penso che ognuno sia una sfera con tante facce e una sola, entrando in "tangenza" con altre sfere si mostra solo una piccola parte di ciò che si è.
    Ma quanto sono retorica ,eh? ;D

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  3. Commento di Clyo pienamente soddisfacente, concordo con entrambi!
    Terayama con questo cortometraggio è andato anche oltre la nota metafora, presentando un'altra rappresentazione delle testa doppia.

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  4. Questo ancora mi manca, fin ora ho visto 3 o 4 cortometraggi di Terayama, le idee e le "tecniche" sono interessanti, ma hanno quasi tutti un che di "teatrale" che per qualche motivo recondito non apprezzo molto. Continuo la visione, comunque ;P

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  5. @I dont like movies: comprensibile, la componente teatrale è forte, anche perché era artista anche in tal senso, esiste anche DVD di lavori solo teatrali.
    Ti sei procurato anche i lungometraggi?

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  6. Per il momento quello più lungo che ho mi sembra Emperor Tomato Ketchup, gli altri sono tutti sotto l'ora, sto andando in ordine dal più corto al più lungo, questo weekend me ne guardo altri se riesco ;U

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  7. @i dont like movies: allora hai solo i corti e mediometraggi, quelli sicuramente più sperimentali. Anch'io ho visto prima tutti quelli e poi i lungometraggi!
    Buon percorso, poi fammi sapere! ;)

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  8. Forse alcuni di noi vivono un po' troppo nel passato però è difficile staccarsene. Mi è piaciuta molto la fine, aggiunge significato al tutto. Mi ha lasciata tristissima questo corto, però!

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  9. @wtcoew: già, qualcuno si guarda indietro tutta la vita, anche senza trauma!
    Sapevo ti avrebbe toccata...

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  10. Fantastico il fatto che tu mi conosca meglio di me stessa. D'ora in poi ti eleggo a mio consigliere di film e corti!

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  11. Dimenticavo, giusto!! Comunque sei autorizzato a consigliarmi film dato che conosci i miei gusti!

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  12. È una cosa talmente bella che mi imbarazzo anche un po'!

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  13. ma va là, tu conosci film assurdi e anche i miei gusti meglio di me, mi fa sempre piacere scoprire qualcosa di nuovo e tu sei bravo a far conoscere cose nuove alla gente!

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  14. beh, ammetto di essere andato parecchio in profondità, poi sì, colgo il tuo essere. :)
    Ho molta curiosità su cosa penserai di "Emperor Tomato Ketchup", il primo Terayama qui trattato. Lo vedrai quando avrai tempo, visto che è più lungo, qualunque versione si scelga di vedere, visto che sono due (se hai difficoltà a reperire chiama!).
    È un po' forte per alcune scelte, ma probabilmente uno dei più carichi a livello estetico.

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  15. Dopo aver visto questi due guarderò sicuramente anche gli altri che hai postato, poi ti farò sapere o ti chiederò di spiegarmeli, vediamo! Comunque il corto che hai girato richiama un sacco le atmosfere di Terayama, per quel poco che ho potuto vedere fino ad ora. Ma L. e C. Caligari sono pseudonimi? Come mai?

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  16. Con piacerissimo!
    Oooooooh *_* , sentirmi dire che ho omaggiato bene è un gaudio immane!
    Pseudonimo Caligari dal famoso dottore, altro mio pallino. :)
    L e C sono le mie iniziali!
    Io avevo lasciato solo gli pseudonimi, ma qualcuno nella mail mi chiedeva se ci fosse il mio zampino, così sono uscito allo scoperto. È che amo non farlo...

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  17. Ahhh giusto, che tu sei schiavo dell'espressionismo! O mi sono inventata tutto? Boh..
    Dai, ma perché non vorresti uscire allo scoperto? Soprattutto visto il bel lavoro che hai fatto è giusto che tu ti prenda i tuoi meriti!

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  18. Ricordi bene! :)
    Io ho un'idea mia del lavoro artistico: preferisco che l'opera abbia maggior esposizione rispetto all'autore, che parli per lui. Proprio per questo ho i profili come "occhio sulle espressioni" e non Luigi, perché quello che creo dev'essere avanguardia del mio essere.

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  19. Ha senso, ed è davvero ammirevole, bravo! Ti invidio

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