Feed
2005
Australia
Regia: Brett Leonard
Scritto: Kieran Galvin, Patrick Thompson, Alex O'Loughlin
Fin dove può spingersi la libertà personale? Cos'è la bellezza? E l'amore? Tutte domande collegate alla filosofia di fondo presente in questo Feed.
C'è un sito web dove vengono mostrate donne corpulente, nutrite a forza da una persona adibita a questo ruolo, che diventa per loro necessaria, in una sorta di simbiosi perversa. Chi accede al sito può anche andare più a fondo, ed i giochi diventano ancora più crudeli... Un detective dalla personalità labile indaga sulla vicenda.
Non male l'idea di base, plausibile seppur cruda e tirata all'estremo, peccato per una stagnazione temporale, infatti il film pare ad un certo punto arrancare, non rinnovarsi e girare su se stesso. Personaggi forse un po' sopra le righe, anche se non eccessivamente stereotipati; ottima l'idea di non presentare nessuno come totalmente vincente, ognuno ha le sue debolezze, non si riesce a simpatizzare ed a immedesimarsi facilmente. Interessante il parallelismo fra protagonista e antagonista, le loro filosofie e la loro concezione dell'amore si scontrano, i dialoghi fra i due svelano magagne personali come in un duello, si perde il senso di giusto e sbagliato, non c'è positivismo nella rappresentazione. Il cibo, al contrario di altre opere ossessive in tal senso, è solo un mezzo, non il fine... Governa sul tutto un'atmosfera tecnologica, di feticismo informatico, da ricordare che il regista è lo stesso de Il tagliaerbe (1992) e Virtuality (1995).
Tecnicamente ci troviamo di fronte al forse abusato stile "videoclipparo", tanto caro alle serie televisive, in special modo quelle poliziesche: continui flashback, accelerazioni da spasmo mentale e una certa pulizia e patinatura. Coraggiosa ed originale invece la scelta di accentuare le tonalità dei colori in alcune scene, con predominanza di giallo, blu o rosso. Profonda e psicologicamente rilevante la preferenza verso riprese grandangolari, a corta focale, che esasperano e deformano gli spazi, una metafora di quello che succede ai corpi delle vittime.
innanzitutto non posso esimermi dal commentare che questo blog è semplicemente fantastico nonché mangiarmi le unghie per l'ingiustificabile ritardo con cui ho scoperto queste pagine.
RispondiEliminadetto questo, Feed l'ho trovato un vero pugno allo stomaco, che, certo, strizza parecchio l'occhio allo stile videoclipparo in voga, ma che, comunque, mette a segno diversi punti in suo favore, come i sottintesi su voyeaurismo (o, meglio, limiti della libertà), perversione, natura primaria dell'uomo.
un film duro "da digerire", parecchio fastidioso e animato da una sincera voglia di osservare (e di sfruttare visivamente) tutto un certo tipo di sottobosco sadico e masochistico.
Visto qualche era fa e non saprei che commentare vista la mia labile memoria. Ricordo una sensazione di malessere generale ma al tempo ero ancora un cinefilo (o meglio, un non-cinefilo :D) alle prime armi e mi impressionavo ancora per i film di genere italiani.
RispondiEliminaBella chiave di lettura la metafora tra lo stile di ripresa e ciò che si consuma sullo schermo.
@Einzige: grazie, retorica a parte, le tue parole mi fanno davvero piacere, doppiamente perché arrivano da chi è competente in merito ed ha maggior senso critico della cosa. Sul tuo blog non ero mai finito, lo aggiungo e lo spulcio ben bene.
RispondiEliminaSu "Feed" concordo, ha buoni lati, proprio per questo ho scelto di dargli spazio; è significato proprio dal punto di vista filosofico, e nell'analizzare quel sottobosco che merita una certa attenzione.
@Eraserhead: vero, la sensazione di malessere è persistente, un senso disturbante sia fisico che psicologico, sia per visione carnale che per quello che viene detto.
Lo stile di ripresa è una delle prime cose che mi ha colpito, è in un certo senso "allargato".
sembra un film malato..
RispondiEliminaalla fine lo consigli?
Non mi convince, e non mi riferisco ovviamente alla tua recensione impeccabile, come sempre.
RispondiEliminaIl soggetto del film non mi convince! Mi sa di qualcosa di angosciosissimo...e per il momento non è il caso..
Come stai?
Io un po' meno presente online, ma i blog di qualità non li dimentico ;)
@Marco: sì, te lo consiglio, probabilmente l'intento era proprio quello.
RispondiElimina@Spes: è forse meno angoscioso di quanto voleva essere, ma sempre adatto al giusto umore...
RispondiEliminaProcede alla solita, grazie sempre per le visite! :)
Buondì! Eccomi di nuovo qui a leggere le tue super recensioni e cercare di fare una selezione tra i film che proponi. Questo mi ispira un sacco nonostante le piccole critiche che hai fatto, mi sembra un'idea interessante..Lo sto già scaricando!
RispondiElimina@wtcoew: ne vale ugualmente la pena, il tema è sempre attuale!
RispondiEliminaChe piacere leggerti!