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martedì 22 novembre 2011

...spero che mi ami tanto quanto io amo te, chiamami crudele ed egoista, ma l'amore è sempre egoista

Alucarda, la hija de las tinieblas
1978
Messico
Regia: Juan López Moctezuma
Soggetto: Sheridan Le Fanu, Alexis Arroyo, Tita Arroyo, Juan López Moctezuma, Yolanda López Moctezuma
Sceneggiatura: Alexis Arroyo, López Moctezuma

Juan López Moctezuma è il papà di una manciata di film devoti al genere horror e dintorni d'esso.
Districandosi fra regia, soggetto, sceneggiatura e produzione cura The Mansion of Madness (1973), Mary, Mary, Bloody Mary (1975), To Kill a Stranger (1987), El alimento del miedo (1994) e questo Alucarda, facendosi aiutare da altri, nonché ispirandosi anche alla letteratura, fra cui quella di Edgar Allan Poe per The Mansion... e quella dell'apprezzatissimo da noi Sheridan Le Fanu per l'opera analizzata in questo post, con un velato riferimento a Carmilla. Cosa di non poco conto, è anche produttore di due opere del sommo Alejandro Jodorowsky: Il paese incantato e El topo.
Il più conosciuto di tutti è di certo questo Alucarda, sulla scia cronologica de L'esorcista e filone, ma essenzialmente diverso come impostazione.
Esempio di come un esorcistico può essere anche una storia d'amore... fra Justine, dopo la morte dei genitori arrivata in un convento di suore, e la protagonista, unite da Eros e Thanatos, l'uno collegato indissolubilmente all'altro, l'uno che innesca l'altro. Amore che è l'elemento cardine della possessione delle due ragazze, con Alucarda già da tempo nelle spire del Maligno, Justine introdotta dopo, grazie alla guida della sua speculare anima gemella, in un rito di sangue e carne; entrambe poi assistite da un gruppo di gitani satanisti, praticanti di riti orgiastici. A contrasto ci sarà altro forte sentimento, quello di sorella Angélica verso Justine, forse rappresentazione dell'amore divino calato in mortale o magari potere di una terza via non religiosa né scientifica. Sì, perché c'è anche la strada materialista, percorsa dal dottore del paese, che però finirà per ricredersi. Il medico ha una la figlia, che sarà, nel seguito della vicenda, un possibile nuovo elemento speculare di Alucarda.
La conclusione riprende le domande espresse poc'anzi...
Fotografia, del professionista Xavier Cruz, virata su un infernale rosso, colori molto accesi, secondo il tema esposto nella scena, potenti scenografie, non immensità da kolossal, siamo nel low budget ed è evidente anche dall'interpretazione multipla di alcuni attori, ma efficienza d'atmosfera. Merito per costumi e trucco, a tratti volutamente sopra le righe; surreali i "gypsy", sembrano delle entità dei boschi, quello più in evidenza pare un Fauno, creatura pagana ma maligna secondo un'accezione cristiana, quindi ben in tema.
Più d'una sequenza da ricordare: il rito di coppia fra le due ragazze, il montaggio alternato fra quello orgiastico e quello contrapposto, con tanto di transizione a flash nel momento in cui è stato montato quello maligno, allo scopo di enfatizzare la natura dello stesso, ed il finale, che strizza l'occhio al Carrie di De Palma.
Tina Romero, che interpreta Alucarda, è bene in parte, con quella scintilla di perfidia sempre attiva.
Produzione messicana, ma lingua originale è l'inglese.

«Anagramma: trasposizione delle lettere che formano una parola o una frase, in modo da formare con esse una o più parole o frasi nuove, di diverso significato»

11 commenti:

  1. Questo titolo mi ha colpita moltissimo!!!è vero cmq, l'amore è egoista,rende egoisti,e pure ciechi, sordi,muti e quasi anestetizzati...ami a più non posso,e quando poi ti accorgi che non va,ti risvegli come da un sonno profondissimo con un pugno di mosche in mano,la sensazione di aver buttato al vento mesi delle tua esistenza,e il cuore in mille pezzi...



    che allegria!!! ^___^

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  2. Film visivamente potentissimo!!! Lo utilizziamo a volte nei vjset!

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  3. Splendida recensione!!! è splendido trovare dei blog come il tuo che si dedica ad un cinema di nicchia...

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  4. @Liber e Melinda: il titolo è parte di un dialogo del film, un po' modificato.
    È una teoria, che merita attenzione, che ho ritrovato anche in altre pellicole, magari un giorno ne parlerò...
    Quindi v'è autocritica sul baratro dell'egoismo, bene, è cosa utile.

    @Caina: vero, cura nella scene magistrale, non solo nelle intere sequenze, anche i singoli fotogrammi. Poi, mi è piaciuto che tratti il tema senza forzature per cercare lo shock, ma con naturalezza ed anche dolcezza.
    Per curiosità, quali parti utilizzate?

    @Giulia: delle volte siamo nella subnicchia! :D
    Grazie per essere passata, ti piace il restyling grafico? :)

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  5. New movies about exorcism are terrible so I'd gladly watched this:)
    I remembered a book about haunted tanks from World War II:) There was a great scene with a priest haunted by the devil:D

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  6. @Judka: I do not know if I have translated well: tanks bewitched? I WANT IIIIIITTTTTTTTTTT!!!!!

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  7. Here it is :D
    Tuturutttuuuu! (trumpets sound)
    "The Devils of D-Day"
    G.Masterton :D

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  8. si, lo è decisamente..riusciremo a cambiarlo, a cambiarci?

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  9. @Judka: ah, it's Masterton! I sadly discovered that it is not
    been translated into Italian (other things instead of yes), so
    I played the story new... :( Unfortunately i'm not as
    good to read entire books in English ... :(
    But I found "La strega di Edmonton" in Italian! Yeah! :DDD

    @Sunshine: mmmh, se è così, mi sa che è dura... :|

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  10. @Judka: :(

    @Melinda: finale stile "Carrie"! L'hai visto?
    La Romero era davvero ottima per quel ruolo!
    Dove lo tenevi lo spagnolo?Nell'armadio? Era un Erasmus?

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