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martedì 24 gennaio 2012

il quarto d'ora

Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie
(Tratto da Operette morali)
Giacomo Leopardi
Biblioteca Universale Rizzoli

Trapasso. Esso arriva in silenzio, senza clamore, come un sonno che culla gli attimi prima del suo arrivo. Niente nervi che si tranciano, né muscoli spezzati, la cosa avviene in maniera naturale, beata. Sì, beata. Linea di traguardo perché allevia tutti i dolori, languore che si può dir piacevole, nessun attimo vivissimo.
Dicono così loro, le mummie nello studio di Frederik Ruysch, dopo aver cantato alla mezzanotte, stessa cosa che hanno fatto tutti i morti del mondo. Possono essersi espresse, nel tempo di quindici minuti, perché c'era chi domandava, Ruysch, che aveva anche temuto che potessero agire da vampiri.

8 commenti:

  1. cerco da tempo un racconto in cui un essere indefinito che vive solitario in una sorte di torre abbandonata, trova uno specchio e scopre di essere una specie di mummia o qualcosa del genere, essendo coperto di bende, roba vecchia ricordo davvero poco, possibile che sia ricollegabile a questo volume? grazie

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  2. Accidenti. Adesso sì che mi vai a scomodare i classici.

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  3. @paoli: a questo volume no, però mi hai accesso una lampadina, ricordo molto vagamente anch'io. Magari qualcuno che passa di qui e rimembra meglio può aiutarci, la cosa incuriosisce anche me!

    @Nick: superclassici! Questo componimento mi è sempre piaciuto. :)

    @Melinda: ti piacciono le Operette morali?

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  4. @Lisa: ti consiglio anche il testo che mi ha ispirato, se non l'hai mai letto. :)

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  5. Odiavo Leopardi, però quest'operetta è fenomenale!!

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  6. Lady: infatti l'ho scelta apposta, è inusualmente "horror". :)

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  7. Il buon Giacomo ne sapeva. Ho sempre fiducia in lui.

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  8. @wtcoew: altro che pippe (letteralmente), sono stato letteralmente illuminato dai suoi scritti filosofici.

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