Il mulino delle donne di pietra
1960
Italia
Regia: Giorgio Ferroni
Scritto: Remigio Del Grosso, Giorgio Ferroni, Ugo Liberatore, Giorgio Stegani, Pieter van Weigen
Particolare gotico italico, metà, insieme al "vurdalakiano" La notte dei diavoli, del superbo e unico dittico horror realizzato da Giorgio Ferroni, ritenuto a ragione una pietra miliare del cinema di genere. Ciò che caratterizza l'opera in esame è l'ambientazione nederlandese, con, guarda caso, un mulino protagonista, nelle veci del classico castello o antica magione.
1960
Italia
Regia: Giorgio Ferroni
Scritto: Remigio Del Grosso, Giorgio Ferroni, Ugo Liberatore, Giorgio Stegani, Pieter van Weigen
Particolare gotico italico, metà, insieme al "vurdalakiano" La notte dei diavoli, del superbo e unico dittico horror realizzato da Giorgio Ferroni, ritenuto a ragione una pietra miliare del cinema di genere. Ciò che caratterizza l'opera in esame è l'ambientazione nederlandese, con, guarda caso, un mulino protagonista, nelle veci del classico castello o antica magione.
All'inizio fintamente prevedibile nell'intreccio, si snoda in un tema sì arcinoto, ma inaspettato allo spettatore, ipnotizzato dalle arcigne ed ambigue figure e dalle delicatamente colorate fotografia e scenografia, che hanno trasformato una struttura poetica ed in qualche modo rilassante in un antro claustrofobico, opprimente e fuori dal tempo. Fiore all'occhiello di tutta la pellicola è il carillon gigante, poco descrivibile a parole, bisogna beneficiarne visivamente e con l'animo giusto: inquietante, un po' rozzo, efficace, protagonista assoluto del bellissimo finale.
Superata in qualità la storia originale, un omonimo racconto breve di Pieter Van Weigen, il film si avvale soprattutto di abile mano alla camera, con carrellate al limite del virtuosismo ed eleganti nello stesso tempo.
Il cinema che manca ai nostri lidi, nessuna retorica.
Un amore folle, possessivo e viziato dal dolore; uno dolcissimo e probabilmente sincero; uno sanguinoso; uno carnale e laido; uno scherzoso; uno tormentato.
Le presunte vittime di qualcuno d'essi possono sembrare innocenti quanto vogliono, ma il loro esibizionismo è stato punito con la legge del contrappasso per analogia: quanto gli piaceva ostentare estetica ed il loro smisurato io davanti alle platee, ad esempio spartani tavoli di bettole, precursori di vetrine virtuali; quanto stanno bene nella forma di "donne di pietra" in un mulino, in continuo e macchinoso sfoggio per il pubblico. Saranno contente.
I colori intensi sono indimenticabili
RispondiEliminaRoba che solo la pellicola può dare!
EliminaComprai il DVD di questo film uno o due anni fa, attirato dalla bella edizione offerta dalla "Sinister Film". Che dire? Bellissimo! Meraviglioso! Ovviamente la trama è ovvia fin dall'inizio (e tra l'altro sul retro del DVD, dove dovrebbero esserci solo poche righe sulla trama, è raccontato tutto, incluso il finale!). Ma non importa. Il bello di questi film non è la storia in sé, quanto le atmosfere gotiche che solo in quegli anni erano capaci di realizzare.
RispondiEliminaAnch'io ho il Sinister, preso su eBay!
EliminaOgni tanto ho bisogno di atmosfera gotica italica, fortuna che dopo i vari Freda e Bava c'è discretamente altro! :)
mi piace la tua sintesi!!! sei per me fonte d'ispirazione in immagini!!!
RispondiEliminaso già a chi consigliare il tuo blog!!!
Ciao Maurizio!
EliminaHo sempre preferito trattare questo blog non da semplice coacervo di recensioni (anche se serve anche quello, ci mancherebbe), ma di prose venute fuori dalle sensazioni provate durante l'accesso ai vari tipi d'arte trattata. Pare funzioni...
Se ti interessa, il post precedente a questo riporta al mio canale youTube, dove mi permetto di pubblicare parte dei miei cortometraggi in digitale. Quelli che finiscono lì sono decisamente sperimentalismi al di fuori della grammatica cinematografica base, quindi largo spazio a sottoesposizioni, sfocature ed "errori" voluti.
Non l'avevo mai sentito (sono ignorantella)ma mi intriga troppo! Cercherò in dvd!
RispondiEliminaDiverrai anche tu una donna di pietra!
EliminaNiente da dire, uno dei capisaldi del gotico italiano.
RispondiEliminaChe noi amanti ogni tanto andiamo a riesumare! :)
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