La antena
2007
Argentina
Regia: Esteban Sapir
Soggetto: Esteban Sapir
Sceneggiatura: Esteban Sapir
Favola distopica che è una boccata d'aria nel panorama fantascientifico del primo decennio del Duemila, pur pescando ottimamente fra fior di classici, omaggiati e riproposti con viva personalità, brilla di luce propria.
Il tema è quello di un città imprecisata, in un tempo non definito ma simile agli anni Venti e Trenta, schiacciata sotto un regime totalitario, talmente forte da essersi appropriato della voce degli abitanti. Essi sono controllati dallo strapotere della comunicazione televisiva, gestita tramite un "cervello" ed elementi di retro tecnologia, con una simbologia opprimente presente un po' dappertutto, addirittura anche nell'unico cibo disponibile, l'esplicativo "Alimentos TV"; unico svago rimangono la boxe e degli spettacoli canori. La star di questi ultimi è "La Voz", unica persona, insieme al figlio, ad essere ancora in possesso della propria voce, sfruttata dapprima come elemento di distrazione, poi, abbinata ad una macchina speciale, per giungere ad un nuovo passo di oppressione... Sarà un tecnico riparatore TV, con sua figlia, la sua ex moglie ed il figlio di La Voz a dover fronteggiare la minaccia, combattendo sullo stesso piano scientifico.
Sperimentale oggetto centrale del film sono i sottotitoli, anche se è riduttivo chiamarli così, sono infatti una vera presenza attoriale che si muove secondo il contesto: "recitano", vivono quasi di vita propria, partecipando all'azione ed amplificano concetti ed emozioni. Sono ovviamente l'unico modo per permettere ai muti personaggi di esprimersi, la comprensione reciproca avviene tramite labiale o vera e propria presenza materiale diegetica degli stessi, che diventa un'estensione della loro mente.
La sperimentazione non finisce qui, e sono evidenti i rimandi all'espressionismo tedesco, così come al Kammerspiel, ai drammatici e ai sentimentali fra le due guerre mondiali, con tanto di musica da grammofono, e al muto in genere. Pullulano i riferimenti alla sci-fi di molti periodi, con Metropolis e 1984 dinanzi tutti. Simpatico l'ammiccare a Viaggio nella Luna e Viaggio attraverso l'impossibile, da segnalare i tocchi di estetica sovietica.
C'è da dire che Sapir ha iniziato la carriera e l'ha impegnata essenzialmente come direttore della fotografia, e la cura posta al comparto visivo è notevole. Il film è in un bianco e nero livido, non molto contrastato, ed è stata data gran importanza ad ombre e sagome in controluce, vieppiù alla composizione dell'immagine, che comprende nei suoi spazi i già citati sottotitoli.
La distopia di una tirannia che manipola le coscienze tramite i media ed il consumismo, privando di altro, continua a turbare le coscienze.
oggesù non ci credo, un film che ho visto anch'io compare da queste nobili parti! :D
RispondiEliminabellissimo! non direi sottotitoli, sono più somiglianti alle didascalie del muto con anche un uso fumettistico. "estetica sovietica" è un tuo conio? ahah! ma capisco cosa intendi e rende bene l'idea.
Beh, gli Argentini ne sanno qualcosa di dittature, anzi oserei dire che questo film (come altri) possono essere considerati quasi un modo per esorcizzare (e criticare) un passato ancora troppo vicino e forse ancora troppo ingombrante.
RispondiEliminaCI SONO, PASSO E LEGGO, ANCHE SE NON HO MAI MOLTO DA COMMENTARE...ULTIMAMENTE NON VEDO FILM, ZERO..MI MANCANO..MA LA SCRITTURA E LA LETTURA (ANCHE QUELLE VIRTUALI) MI STANNO AVVOLGENDO COSì TANTO DA NON POTERMENE STACCARE
RispondiElimina@roby: eheheh, devo venir a leggere anche la tua opinione! Sì, sottotitoli è un termine improprio, e non ho usato neanche didascalie perché mi dava l'idea di quelle da intermezzo, gli intertitoli. È invece un qualcosa di davvero diverso e innovativo, mi ha colpito molto!
RispondiEliminaOgni tanto mi piace coniare neologismi artistici! :)
@Nick: bravo, alla situazione argentina ho pensato anch'io. Il loro trauma da dittatura è più fresco, si vede che hanno di quei bisogni.
@Sunshine: grazie per la visita! Le tue parole mi rincuorano, io stimo molto una persona immersa totalmente in letture o simili, mi dà un senso di estrema sensibilità.
Un tipo di storia che mi piace sia leggere, che guardare, che ascoltare, forse per scacciarne il demone, per farla rimanere solo una storia, anche se nella storia eventi analoghi sono stati terrificanti realtà!
RispondiElimina@Waterwitch: Sì, il più delle volte certe storie nascono per esorcizzare, per far rendere conto.
RispondiEliminaGrazie per la visita!! :)
capolavoro assoluto.
RispondiEliminauna delle cose più potenti che abbia mai visto su pellicola.
@Einzige: senza mezzi termini fra i film del decennio. Magari vedere certe cose al cinema...
RispondiEliminaIn generale non mi piace il cinema argentino, ma questo film sembra molto interessante... lo troveró
RispondiEliminaLeggo volentieri il tuo impegno nel farci partecipare. Molto bene. Ciao e grazie della visita
RispondiEliminaSembra essere un film interessante. Molte persone sono già controllati dalla televisione. :)
RispondiElimina@Sandora: è magnifico, al di là della nazionalità!
RispondiElimina@Soffio: grazie a te! :)
@msmariah: lo è, è una delle cose più belle degli ultimi anni, anche perché rispecchia a modo suo la realtà.
Che trip. Mi ispira..cavolo l'altro giorno il pc mi ha abbandonata e per ora non posso vedere tutti i film che mi ero scaricata sotto tuo illuminante consiglio. Grr. Vediamo di ricominciare con questo in attesa di riavere gli altri!
RispondiEliminawtcoew: ah, questo è davvero ipnotico, tetro e dolce nello stesso tempo!
RispondiEliminaRimetti in riga la tecnologia, che tu sei una visitatrice a cui tengo moltissimo, te lo dice che uno davvero di rado usa queste parole.