(Cera una volta)
(Tratto da Horroriana)
Robert Bloch
Mondadori Editore
La donna dei sogni.
Bella, ardente, voluttuosa; di cera.
In precedenza aveva sposato un piccolo e alla vista sgradevole ometto, un bravo medico, una persona di tutto rispetto, ma rapito dalla sua... follia. Lei era un demonio, una Salomè moderna! Quando il destino le riservò il giusto trattamento, lui divenne ancora più geniale, divenne un artista, e tracciò una retta malvagia per permetterle di continuare le sue aberrazioni. Cosa importava se ormai era immobile, la sua malignità continuava a stregare gli uomini, fiamme selvagge erano quelle labbra, quei capelli rossi, quel corpo sinuoso... Coloro che le giravano attorno erano fortemente gelosi l'un l'altro, la desideravano più di ogni altra cosa al mondo, perché gli uomini amano le mostruosità, anche se provenienti da una femmina che è più o meno un oggetto, per una donna cattiva sarebbero disposti a dare... la testa.
Brucia, donna di cera, brucia, il tuo lascito è infinito!
Un commento troppo lungo che dovrò dividere in parti. Ma questa tua descrizione e gli stimoli che come sempre lanci con le tue parole, mi spinge necessariamente a corrisponderli. Divago un po', perché ignoro il vero contenuto, ma mi è naturale mettere insieme al tuo occhio analitico e secco, il mio sguardo astratto e umidiccio. E qualcosa di buono può uscir fuori, credo.
RispondiEliminaMah. Queste donne hanno il loro gioco di prestigio, sono l'incarnazione di un'apertura primitiva e bestiale, una fessura logorante palpitante grotta che attrae risucchia si lascia serpeggiare poi consuma sfinisce sperpera ed infine rigetta espelle e... proibisce; l'oggetto che si contrae distende e accoglie innervature pulsanti, sottile abrasione che può contenere un esercito di passioni, trasporta movimenti soggiogati da impatti potenti e si lascia pervadere da liquidi fili urticanti opescenti, ed essa stessa vi rilascia di getto i suoi.
Ora, dico io, e sia l'arte e sia lo spirito folle acceso da tale morboso annegamento mentale o parafiliaco.
Ma c'è o non c'è in questa estrema superficiale punteggiante continua implosione soltanto nascosta una paludosa stagnazione di degrado, di ostinazione, di accecata dipendenza, di attaccamento eccessivo all'elemento neonatale regressivo, e perciò è o non è essa destinata a restare impacciata relegata in una natura sinonima e immatura e fondamentalmente frigida perché non aspirante, ma disperdente - e dall'altro lato, impotente, perché l'idea di ritrovarla sempre identica a sé sempre disposta sempre essa stessa riversante e apprendente, rende l'uomo non più eccitato, ma sempre più scarico -; e a non potersi estendere al di là del mero godimento, del ciclico vizio e non virtuoso; essa non si sta privando di divenire l'universale ? E cede la sempre identica smania, la sempre identica insostanziale venuta...: un fisso contorto deperimento che produce una forma sempre identica, schiavo di un monte d'amore basso ed insulso, al di là delle belle apparenze, sempre uguale, perturbante e scatenante un finto estro ?! Mentre il monte del vero amore e della vera arte è altissimo, eccelso e orgoglioso della sua altezza ! - Non è il genio, la creatività, quella vera autonoma spinta al trascendere il mero godimento ed aspirare al vero piacere - che può essere nella mancanza piuttosto che nel corrispondere, nell'alimentare o nel trattenere nel riprendere nel rendersi a disposizione -.
RispondiEliminaAndare oltre questa scatenata frammentarietà e scoordinata concessione del corpo e della mente voluttuosa: dov'era lì, in quel caotico misconosciuto potere, l'unità dell'atto creativo, dell'essere umano che esprime se stesso nell'ordine scomposto armonico artistico, dov'è l'uomo, chi è, a cosa viene ridotto, è più quello che perde o ciò che conquista ? La vera gioia della creazione, della resurrezione, della novizia... ? L'amore per l'arte in sé non scompare in questo moribondo dissennato amore folle ? L'essere essenzialmente dipendenti non ruba alla creazione la sua realtà e la sua libertà ? La sua solitudine ? E la sua pulizia essenziale ? Che senza igiene non c'è prosperità, ma pestilenza, morbo, morte oscena morte che non ha portato a compimento nessuna grande vera conquista della vita ! La vocazione, l' aspirare ad una libertà totalizzante, ritrovarsi a bere dalla vera fonte bella e sacra della redenzione !
RispondiEliminaQuesta Salomè moderna è una fantoccia. Quegli uomini non sono i veri uomini di spirito, in quanto si trovano ingabbiati come bambini mai nati o nati morti nel grembo materno, vittime dell'aborto di una donna malata che li concepisce e li uccide, nel continuo bisogno di privazione e accomodamento: tale movimento arresta l'arte, la ingabbia in un meccanismo apparentemente contorto, ed alla fine sempre deterministico. Nel determinismo non può esserci arte ! E' solo scandalo.
RispondiEliminaQuesta donna manca della profondità di quelle altre Salomé che non sono folli, né d'amore né di sesso né piene di se stesse: quelle altre, come mi è capitato di scrivere una volta, "bramano la bestia, uccidono l'uomo, perché desiderose di possedere il Dio". C'è in esse dell'altro rispetto a questa: c'è un'elevazione spirituale che passa necessariamente, perché non conosce altre vie, dal gesto più estremo; c'è lo sguardo ad un cielo che ci sfugge e ci diviene orizzonte irraggiungibile che nasconde geloso temerario le sue vie, ci lascia sole e confuse come in una notte senza luna, ci rende così sempre più cattive perché impaurite e sole, sempre più desiderose di possedere un sole illuminante tenero e amante per sempre: quell'uomo ! Non l'uomo qualsiasi, ma l'uomo il profeta, per arrivare a toccare quel cielo, ed infine essere amate indirettamente tramite di lui da quel suo Dio che temiamo di deludere per l'elemento proibito impuro che cingiamo al nostro petto e coccoliamo tra le nostre gambe. Attraverso l'amore per "l'uomo puro" ci purifichiamo. L'uccisione dell'uomo di fede ci rende finalmente libere ! Eccola l'arte ! E' questa purezza ! Questa è l'arte e questa è la donna !
Perché accade tutto ciò ? La risposta è semplice ed una: si ha bisogno necessariamente della LEGGE, del "NO". Ciò che nell'essere umano non si limita da sé, genera sintomi di eccesso per suggerire il bisogno di riconoscenza della mancanza e della privazione del limite e della negazione.
RispondiEliminaCambiando un po' discorso, dici bene, un oggetto - ed è nell'illusione di ogni donna credere di essere l'oggetto migliore. Lottare per essere l'oggetto privilegiato senza rendersi conto che sempre tale resta, non meno che un meno uno, non meno che non quella: io.
passo per un saluto e un abbraccio virtuale ma ugualmente caloroso... ti leggo sempre con piacere!
RispondiEliminaMa con sto caldo...
RispondiEliminaLa donna dei miei sogni non è di cera, è gonfiabile
RispondiEliminaAHR! AHA! AH! AHR!AHAHAH
(risate registrate in sottofondo tipo sitcom)
è horroriana che si lascia coccolare sul balcone? Penso che potrebbe piacermi come raccolta, passerò in libreria domani, ho sempre con me una lista di libri da aggiornare..
RispondiEliminaLe donne di cera penso che sono tante e forse sono proprio le loro vittime che, divenendo tali, permettono la loro esistenza e la loro "cattiveria"..Forse renderle inoffensive non è così difficile..o forse sì, perché è vero "gli uomini amano le mostruosità". Vabbè, mi ispira. Garantisci anche per gli altri racconti del libro? :)
Paura. Rileggendo quello che ho scritto mi sono accorta di aver perso l'italiano per strada. Perdono!
RispondiEliminaAnonimo: mi hai illuminato sulla questione dell'istinto primordiale: che sia quello che scatena queste bestie e non i messaggi borghesi lanciati come volantini dagli aerei? Interessante.
RispondiEliminaGià, dici bene quando narri della donna fantoccio, che si crede grande ma non vede i fili. Sembra di vedere quei governi degli Stati mossi da altri più potenti. Per queste fantocce la fine dei fili è nell'omologazione più fessa, quella che prima magari provava a farti essere femminista, adesso prova a farti fare la parte dell'orco. Un orco molto gretto, di grana grossa, per nulla sofisticato, con il bastone (umiliazioni continue) e carota (quell'organo sempre umido e "sporco") E, dici bene, rimangono sempre loro stesse, gira e rigira, meno ancora di loro stesse quando sono carenti di personalità.
E l'uomo sì che si annulla, diventa vermoide, cambia persino fisicamente, diventa quel che ha solo per volere della lei, magari è riuscito ad avere un sedile preriscaldato ma poi puzza di incuria.
La femmina della novella in esame è spinta da forze malefiche (primordiali?), probabilmente magiche ed efficaci, attive anche da trapassate. Poteri di certo più forti di quelli delle donnette ormai all'ordine del giorno.
onda: torno il prima possibile a trovarti con la giusta anima, a prestissimo! Grazie
RispondiEliminaEmix: ma mo' vuoi paragonare il dolce aroma della cera, mentre pratichi un cunnilingus alla tua lei, a della gommaccia dolciastra? :D Su, che lei è un noto buongustaio!
wtcoew: verissimo, donne di cera con la loro parte vittima, visto che i masochisti sono tanti, parecchi, che permettono il mantenimento del loro status, che non permettono alle donzelle di evolversi, infatti pensano: "ma se io domino così, perché dovrei cambiare?" Masochismo immobilizzante quello dei maschietti.
E basterebbe davvero una schiocco di dita per rompere l'incantesimo...
Sulla raccolta: sì, è lui il cucciolo, caro e adorato. Garantisco in maniera grandiosissima su tutto il volume, visto che c'è una crema della maggior letteratura del terrore di questo secolo. Poi c'è un racconto che è molto adatto a te, anzi, direi a noi, te lo dedicherei con gran piacere.
Usato si trova alla grande, tra l'altro fu un'uscita "spin off" di quattro volumi, 2 horror e 2 fantasy. L'altro libro horror si chiama "Incubo "e vale quanto quest'altro!
Letto! Cioè, comprato il libro e letta subito "cera una volta". Quanto è triste!? E inizialmente non riuscivo nemmeno a biasimare il povero Bertrand succube della strega.
RispondiEliminaInizierò a leggermi gli altri racconti adesso. E "incubo" è sempre curato da Montanari? Mi fido eh, prendo anche quello se lo trovo!
*_* TI ADORO
RispondiEliminaSì, Incubo è sempre curato da Montanari!
Oddio, sono colpito...
Per noi e il nostro club di bambini, ti consiglio "Il parco giochi", era quello il racconto a cui mi riferivo. Raggelerai! Anche con questo caldo!
Di altri racconti ne parlerò sicuro, qui, vedremo come andrà avanti la tua lettura!
Noooo mi hai svelato il titolo del racconto, e io che volevo leggerli tutti e poi scoprire quale intendessi! Ok, lo leggerò e poi ti dico, magari per mail, perché ti intaso tutto il blog di commenti random! :)
RispondiEliminaMannagg!!! Vabbè... :D
RispondiEliminaNo, no, se non intasi più mi butto io dal balcone!
Ah, beh se non ti da fastidio io intaso allora!
RispondiEliminaImmagina che qui sia un cesso e tu non abbia fatto pupù da una settimana! Ed hai anche mangiato kebab e due volto il "vostro" succulento stinco!
RispondiEliminaOttimo, io amo il kebab!
RispondiEliminaCiao. Sono appena tornato e volevo salutarti.
RispondiElimina@Nick: nuovamente bentornato, bro'!
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