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giovedì 23 agosto 2012

in memoria di Sergio Bonelli

Dylan Dog - La Morte Puttana
2012
Italia
Regia: Denis Frison
Soggetto: Denis Frison
Sceneggiatura: Denis Frison, Walter Brocca, Cristian Marcaggi

Inutile ripetere frasi sull'impurità commerciale, quelle sulla logica della vendita, su di un movimento di produzione che spesso se ne infischia dei contenuti delle opere proposte, sacrificando al dio mercato la forma che più aggrada. Dato di fatto consolidato è che l'appassionato di una forma artistica è la persona più adatta a descriverne le caratteristiche, quindi anche quella migliore per avere un quadro di eventuali trasposizioni.
Ciò è accaduto con il fumetto Dylan Dog: il film ufficiale è una mera operazione che riprende il nome dell'eroe di carta, ma lo inserisce in un contesto al 95% estraneo. Mettendo da parte il caso del personaggio parallelo molto simile, Francesco Dellamorte, del romanzo Dellamorte Dellamore dello stesso arcinoto autore di DYD Tiziano Sclavi, e del film ispirato che è servito come "medicinale" per l'assenza di una versione per schermo dell'"Old Boy", passiamo alla proposta trattata adesso, il VERO Dylan Dog, creato da appassionati per appassionati.
L'atmosfera c'è tutta, ma ciò che ci ha maggiormente colpito è stato il riportare con maestria e garbo l'essenza pura della forma originale. Poco importa se la natura "fan film" viene fuori, se gli attori non sono tutti professionisti affermati, se alcuni effetti sono un po' "plasticosi", il doppiaggio non è a livelli paradisiaci o Dylan non è identico fisicamente. C'è la filosofia originaria, il culto per la meditazione, il fluire di pensieri tipico, sempre di taglio umanista, i toccanti silenzi, l'ironia grottesca, la sensibilità verso il mondo ed anche un tocco metacinematografico.
Le ambientazioni trasudano quella semplicità spesso presente sulla carta stampata; Dog in questa pellicola è in trasferta in Italia, a Venezia, proprio come successe in un albo, ed è azzeccato anche il modo in cui lui e Groucho occupano la stanza assegnata, tanto per citare un dettaglio apparentemente marginale. A proposito dell'assistente Marx: interpretato da Walter Brocca, anche cosceneggaitore, oltre a rendere d'aspetto, riprende benissimo il tipo di composizioni delle frasi, e la sua voce, la sua cadenza e ciò che non potevamo percepire è resa in una maniera che può accostarsi all'immaginazione del lettore. Per certi versi è simile a quella dei doppiatori italiani del vero Groucho Marx statunitense.
Poi c'è l'ispettore Bloch e il suo british style, la tenebrosa Madame Trelkovski, ottimi cattivi e personaggi di contorno e la donna protagonista, bella, sfuggente e presa dal protagonista come succedeva agli originari amori dell'indagatore dell'incubo. Questi (un ispirato Frison, davvero "multiruolo" nella pellicola) scava nel petto di ogni fan quando è alla scrivania e a lume di candela, con tanto di penna d'oca e astrazione in perenna corsa. A tal proposito spezziamo una lancia a favore delle luci diegetiche e della fotografia (in HD) in generale, dello stesso Frison, pienamente sufficiente.
La trama è intricata, teniamo a precisar nuovamente il suo marcato carattere "spirituale", spalmata in più di due ore di film, ed è pregnissima di riferimenti, un vero bagno di passione; nomi e oggetti direttamente dalle tavole, inseriti in maniera congrua, in un filo onirico sempre teso.
A sorpresa, c'è stata anche la concessione per l'inserimento di spezzoni dal citato Dellamorte Dellamore, scelta che non aggraderà tutti, ma che dimostra coraggio e simboleggia ancora più devozione.
Dal 1986 ne è passato di tempo, ma finalmente ci siamo.

10 commenti:

  1. Amo Dylan Dog e questo progetto sembra molto interessante. Ho dato uno sguardo qua e là al link che hai messo, appena avrò tempo guarderò il film.

    È vero, si è sempre sentita la mancanza di un film ufficiale e aderente al fumetto di Dylan Dog. Quando era giovane, secondo me, si sarebbe dovuta sfruttare di più la somiglianza di Everett col personaggio di Dylan... Ma l'attore è stato utilizzato solo per Dellamorte Dellamore - film che ancora non so se definire buono, pessimo, di mio gusto o un'occasione mancata.

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  2. Incredibile è dir poco!
    P.s il film di DELLAMORTE, DELLAMORE è semplicemente un occasione mancata.

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  3. @entrambi: a vedere come conciano i VIP del momento, vedi Johnny Depp ringiovanito di trent'anni, forse il trucco potrebbe fare miracoli anche su un non più arzillo Everett. È proprio un treno passato, al di là dell'attore... Ricordo i tempi in cui si parlava di un telefilm di DYD, con lui impersonato da Miguel Bosé!
    A "me Dellamorte Dellamore" piace, molto torvo e triste, nonché ironico e con begli effetti. Ditemi di più, cosa ne pensate.

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  4. Di "Dellamorte Dellamore" mi è piaciuta l'atmosfera che è stata creata. Hanno saputo costruire bene l'angoscia e quel mistero conturbante che solo i cimiteri italiani sanno comunicare. La scelta di Everett è stata azzeccata, secondo me. Un po' meno quella della Falchi, che va bene finché fa la bambolona nuda, però, al di là di questo, rimane un po' fuori dal contesto. Il film tiene bene fino ad un certo punto, poi va in stato confusionale. Il finale mi ha lasciata sospesa, con la riflessione aperta - dovrei rivederlo per capire bene quel che il film (mi) ha voluto dire. Insomma, Dellamorte Dellamore è buono ma a tratti si disperde e ho la sensazione che si sarebbe potuto fare di più. Certo, nel contesto italiano, il film ha un suo perché e non è per niente da buttare.

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  5. mmm, avevo già adocchiato il film,guardando il trailer con interesse, colpita in particola dai colori che ne mettono in risalto i caratteri.
    ho avuto modo di leggere il fumetto grazie ad una amica che ha la collezione già da molto giovane, con una predilizione particolare per certi disegnatori del fumetto. spero non deluda le mie aspettative ma mi fido della recenzione ^_^.

    [volevo mettere la foto di un disegno che feci da giovane ispirata al Dylan Dog ma non sono capace]

    un saluto
    anna

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  6. @tutti: "Dellamorte Dellamore" mi piace proprio per quella sensazione di "limbo", quel piccolo cimitero fuori dal mondo (particolare perché italiano, vero), i personaggi idem.
    Everett è azzeccato, anche se è il modello di Dylan Dog, la Falchi a me non è piaciuta per nulla, avrei preferito una un filo più gotica, non per questo banale, ma boccio il bambolone gonfiato. Di tette belle al mondo ce ne sono milioni!
    asophia, puoi provare a caricarlo su un sito di hosting di immagini e postare il link, comunque recupera il film! :)

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  7. ossigenante il suo contenuto! un bel post. dolce domenica

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  8. Che dire, devo assolutamente recuperarlo.
    Il nuovo Dylan non l'ho neppure guardato per non sentirmi male, Dellamorte Dellamore l'ho semplicemente odiato, quindi a questo devo dare una chance!

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  9. @Babol: Dellamorte odiato! :) Perché?
    Questo, invece, è il vero DYD, in tutti i sensi, bisogna solo superare il pregiudizio "amatoriale", ma non è il tuo caso.

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