1923
Francia
Regia: Man Ray
Una pressione al capo, estemporanee immagini, come ciò che si vede dietro le palpebre, specie se oppresse.
Amore che penetra nell'animo come un chiodo, molteplici chiodi, oppure come vecchie puntine che sono lì per ricordarlo in ogni momento. Accecano, tormentano e allontanano con veemenza la ragione, il buonsenso, portano uno stato confusionale.
È come una giostra, flebili luci si stagliano sulla vita, poi c'è quel ballo che è anche pericolo, un chiaro messaggio, seppur un velo offuscato.
Figure concrete sono estuari verso il raziocinio, ma danzano, sì, danzano, follia!
La ragione è materia, una realtà carnale che dovrebbe aiutare.
Riuscirà o, con le sue ombre, complicherà?
Vero. L'idea è proprio quella delle formicolanti immagini a palpebre chiuse sparse di Gomasio in bianco e nero.
RispondiEliminaAnche un po' come quando ti si addormenta un piede e poi te lo senti appunto formicolare. I chiodi. E dallo scioglimento della rigidità scomposta di una confusione inchiodante e assommante, si passa alle luce propria dell'illusività più prossima. Qua siamo già in superficie, dove già si sente, si tocca, si può con un dito segnare i contorni, seguire i circoli.
Una somma disfusa di microelementi, un caricarsi indistinto come un primo momento della percezione della sensibilità umana, dove segue un secondo momento dopo l'acquisizione dei primi dati confusi: ora la ragione nel tentativo di ricomporre la forma immette in ciò che si era già acquisito gli elementi più vibranti, quelli carichi di luce, per poi assemblare il tutto in una sintesi perfettamente imperfetta.
E comunque, io la vedo così: 2 minuti di pori lattiferi visti in microscopio.
Ed è tutto nella normalità. Naturale Gestalttheorie. Va costruita. Il tutto non è la somma delle parti. Si deve, se si vuole vedere.
Scusa. Correggo "microelementi" con "microtraumi".
RispondiElimina@Anonimo: l'idea dei pori lattiferi è interessante, siamo comunque in idea di chiodi e puntine, ma in maniera ancora più diretta sull'obiettivo, oltretutto sviscerando anche eventuali basi della passione.
RispondiEliminaÈ giusto che la sintesi sia imperfetta, e ragione è un termine più disorientante che altro, volutamente.
Cristo Man Ray, cristo cristo cristo.
RispondiElimina"come ciò che si vede dietro le palpebre", sì! Anche nel dormiveglia, almeno secondo me. E' un po' una salita, come. Non so, bello davvero!
Ommioddio che strano questo blog! Però m'intriga. Indagherò. Tu intanto se vuoi fai un salto nel mio di cinematerapia provata su me stessa.
RispondiEliminahttp://iovedo.blogspot.it
ciao!
@wtcoew: Man Ray! Tu ce l'hai una Kiki de Montparnasse?
RispondiElimina@Dujour Whitespawn: essendo avvezzo alla cinematerapia... verrò!
Grazie!