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venerdì 20 marzo 2009

le ventiquattro

Körkarlen
(Il carretto fantasma)

1921
Svezia
Regia: Victor Sjöström
Scritto: Selma Lagerlöf, Victor Sjöström

Una favola nordica che non sfigura neanche ai nostri giorni. Sjostrom, regista poliedrico, sceneggia e gira un'opera dal romanzo originale di Selma Lagerlöf. Nella magia della pellicola anni venti ci viene mostrata una leggenda scandinava in cui chi esala l'ultimo respiro durante lo scoccare dell'anno nuovo dovrà essere il cocchiere del carretto che preleva le anime dei morti, questo per tutta l'annata appena iniziata. Ciò è il tema portante della storia di David Holm e di tutte le persone che cirocondano la sua vita disagiata.
Tecnicamente siamo su piani alti; l'autore era un curioso sperimentatore e la cosa appare evidente nell'uso, in collaborazione con il direttore della fotografia Julius Jaenzon, delle luci, di posizionamenti di camera e soprattutto nella sovraimpressione, vera perla di questo film. Il carro e tutto ciò che è trapassato si aggirano per il mondo materiale nel loro essere incorporei e con la leggendaria abilità tipica degli spettri di attraversare muri ed ostacoli; la figura del carretto nel tetro ambiente cimiteriale o quando percorre le acque marine rimane impressa nella memoria di chi riesce a contestualizzare e valorizzare. Consigliata la visione della versione integrale svedese, che fa uso delle differenze cromatiche per rappresentare interni, esterni e momenti focali.
Le figure umane vantano una recitazione teatrale, forte e marcata, tipica del periodo e la cosa viene ancor più congiunta dalla divisione delle pellicola in atti, ben cinque. La retrorica è molto semplice ed apparentemente moralista ma ottimisticamente leggibile secondo il momento. Ottimo l'intersecarsi di storie che permette una equa immedesimazione ed è da ricordare che determinate situazioni non sono sparite nel corso del tempo. A tal proposito citiamo l'avversità cinematografica (ed ovviamente non solo) degli scandinavi verso l'alcolismo, trattata anche nel recente e di successo Lasciami Entrare. In conclusione appare chiaro che il tema è semplice, ben comprensibile e lontano da sfaccettature e particolari che avrebbero caratterizzato il mondo di celluloide a venire ma nonostante questo rimane una ferma colonna della cinematografia svedese.

6 commenti:

  1. Poco conosciuta e poco considerata oltre confini, ma di valenza assoluta. :)

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  2. Dici che è reperibile con i sottotitoli qui su internet? Mi sembra molto interessante e mi piacerebbe poter scoprire qualcosa di più sul cinema, è un mondo che non ho mai esplorato oltre le proposte un po' più commerciali e mi vergogno un pochino di queste lacune, per fortuna ti ho scoperto!

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  3. with the crash of each wave: sì, è recuperabile, magari non più in streaming, causa chiusura note, ma in altri modi sì, anche sottotitolato in italiano. Se ti serve una mano maggiore fai un fischio!
    Grazie! :)

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  4. Ok, credo di averlo trovato e lo sto scaricando. Non vedo l'ora di guardarlo, ti farò sapere! :)

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  5. with the crash of each wave: ricordo sia di pubblico dominio, quindi reperibile, ma intertitolato in italiano sarebbe meglio ancora, se hai trovato quello sei a cavallo!
    Sì, attendo con vero piacere! :)

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